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17 Marzo 2004 ARCHEOLOGIA
La redazione di La Porta del Tempo
I denti rivelano l´eredità anglosassone
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I dati indicano che almeno alcune aree dell´Inghilterra orientale assorbirono una minima parte di invasori anglosassoni, contrariamente a quanto illustrato in molti racconti storici.

Le analisi chimiche dei denti umani del cimitero medioevale dello Yorkshire hanno scoperto pochi individui di origine continentale. Dettagli della ricerca sono descritti nella rivista specializzata Antiquity.

I ricercatori dell´Università di Durahm e del British Geological Survey hanno verificato la presenza degli elementi stronzio e ossigeno nei denti di 24 scheletri di un antico cimitero anglosassone a West Heslerton, Yorkshire del Nord, che copre un periodo compreso tra il V ed il VII secolo d.C.

Questi tipi, o isotopi, di ossigeno, contenuti nell´acqua da bere, variano attraverso l´Europa e localmente anche all´interno delle Isole Britanniche.

Le differenze sono influenzate dalla latitudine, altitudine, distanza dal mare e, arrivano a poter dare indizi sulla temperatura annuale del luogo.

INVASIONE DI IDEE

Questa caratteristica composizione isotopica si ferma nei denti della popolazione prima dei 12 anni di età e può pertanto essere usata dagli scienziati per evincere l´origine geografica di una persona.

Sembrava inizialmente che 4 dei 24 individui esaminati recassero valori di isotopi di ossigeno fuori dal rango delle Isole Britanniche. A seguito di un miglioramento nella calibratura, invece, il gruppo ora ritiene che solo un individuo provenisse dall´Europa continentale.

Il risultato supporta la visione di altri ricercatori secondo cui l´introduzione della cultura e del linguaggio anglosassoni in Inghilterra non accadde mediante rimpiazzo su larga scala della popolazione nativa da parte di tribù di invasori.

Sembra più probabile che vi sia stata un´immigrazione in scala minore dall´Europa continentale e che la popolazione britannica esistente adottò i costumi di questi stranieri come propri.

"Vi sono pratiche che sono state adottate dall´Europa continentale. Quanto ciò possa essere dovuto ad un movimento di popoli (verso l´Inghilterra)? Probabilmente non tanto" afferma il DR Paul Budd dell´Università di Durham.

Ma il gruppo ha trovato tracce della migrazione nell´area da altre parti dell´Inghilterra durante il periodo in considerazione. Mentre la composizione isotopica di resti dell´Età del Bronzo dal West Heslerton coincide con la composizione isotopica delle di acque locali, il primo gruppo medioevale è risultato essere molto più variato.

Dei 20 locali, 13 avevano indicatori di isotopi di ossigeno compatibili ad un´origine ad ovest dei Pennini. Il Dr Budd evidenzia la circostanza che ci riferisce ad un particolare momento della storia inglese, quando i romani rimossero i loro eserciti ed amministratori dal paese, nel corso del V secolo d.C.

"Al termine del periodo romano, vi fu un imponente crollo di un´organizzazione secolare, nel governo e nell´uso del territorio. La popolazione si spostò altrove per sfruttare il suolo a scopi agricoli."

Gli anglo-sassoni iniziarono probabilmente a migrare in Inghilterra in massa dal V secolo. La loro cultura e linguaggio ha a lungo costituito la base per l´identità nazionale inglese.

SOSTEGNO GENETICO

I ritrovamenti concordano ampiamente con un´ampia survey genetica delle isole britanniche pubblicata nel 2003. Lo studio, condotto dal professor David Goldstein dell´University College di Londra, ha scoperto che l´impronte genetica degli anglosassoni sulle Isole Britanniche era più debole di quanto creduto.

Il professor Goldstein attribuisce meno della metà dell´input paterno in Inghilterra alla migrazione anglosassone.

"Non credo vi siano evidenze di un massiccio rimpiazzo di popolazione. Dai dati genetici, è piuttosto chiaro che non vi fu una sostituzione integrale sul lato paterno in Inghilterra" ha aggiunto Goldstein.

"Questo studio ci indica la minima incidenza della componente genetica anglosassone, e perfino i siti sepolcrali culturalmente anglosassoni, ospitano in realtà principalmente cittadini nativi".

Ad ogni modo, il Dr Neal Bradman, dell´University College di Londra, suggerisce che, dal momento che i denti dei discendenti degli immigrati prenderebbero la composizione isotopica dell´area locale, sarebbe impossibile conoscere se i seppellimenti fossero di Britannici o no senza condurre adeguate analisi genetiche.