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16 Gennaio 2004 ARCHEOLOGIA
CulturalWeb.it
Dal porto romano di Neapolis spunta la seconda barca
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Il ritrovamento di questo secondo natante, mette in moto tutta una serie di ipotesi sull'utilizzo di queste imbarcazioni, considerate le dimensioni quasi identiche: dieci metri di lunghezza per due di metri di larghezza, e fa pensare a una flottiglia di scafi, dallo scarso pescaggio, che in epoca romana avrebbero fatto la spola tra il naviglio da trsporto pesante, all'ancora in acque profonde, e i moli del porticciolo dell'antica Neapolis. Al recupero dei legni, adesso, dovrebbero provvedere i tecnici che hanno riportato alla luce le navi pisane. Le primissime indagini sugli oggetti trasportati da quest'altra imbarcazione, hanno evidenziato la presenza di vasi, ceramiche, gioie e monili, suole di scarpe, pezzi di corda. Dal "pozzo" di Piazza Nicola Amore, invece, è spuntato un tratto di pavimento che i tecnici hanno ritenuto fosse quello posato all'ingresso del Gymnasium: quella sorta di tempio dello spirito e del corpo, usato dai giovani sia come palestra per svolgere esercizi fisici che come luogo d'eccellenza dove ascoltare filosofi, pesantori, letterati e poeti o esercitarsi nella musica. Tutti i reperti, a partire dalla fontana medioevale, per continuare con gli elementi recuperati nella necropoli, saranno rapidamente restaurati. Per quelli che dovranno necessariamente rimanere in situ, si sta pensando a un percorso pedonale che darebbe la possibilità di ammirarli nonostante i cantieri siano ancora attivi.

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