La disputa scientifica intorno alla mappa del Vinland non accenna a placarsi. La pergamena custodita negli archivi del Museo della Yale University negli Stati Uniti continua infatti a suscitare l'interesse dei ricercatori e degli scienziati. Ora un nuovo studio sembra infatti dimostrare che è originale, nonostante altre analisi avessero mostrato appena un anno fa che si trattava di un falso colossale.
La mappa potrebbe essere la prova "nero su bianco" che il continente americano era conosciuto già prima del viaggio di Cristoforo Colombo e che i primi europei ad arrivare su quelle coste furono i Vichinghi.
Su di essa sono infatti disegnati i profili della mitica "Vinland", la terra del vino, nome con cui nelle saghe vichinghe si indicava appunto una regione a Ovest della Groenlandia e cioè il Nord America.
Il fatto che i Vichinghi conoscessero quelle terre è ormai sempre più accettato dagli storici, che hanno imparato a tener conto della accuratezza delle antiche saghe nordiche. Dimostrare però che la mappa custodita in America è originale, farebbe salire il suo valore alle stelle: si parla di circa 20 milioni di dollari contro i due sborsati negli anni 50 dalla Yale University per acquistarla.
Lo studio, realizzato da ricercatori dello Smithsonian Institution e pubblicato sulla rivista Analytical Chemistry, sembra porre termine alla diatriba: la mappa è originale e risale al 1434, prima cioè della spedizione di Colombo. Nel giugno del 2002 un articolo pubblicato sulla rivista Radiocarbon suggeriva che la pergamena su cui è disegnata la mappa risalisse al 1434, mentre in un altro articolo pubblicato in contemporanea sulla rivista Analytical Chemistry si diceva che l'inchiostro usato per tracciare le linee di costa risalisse al 20° secolo, in quanto sintetico. Al suo interno infatti i ricercatori avevano trovato tracce di un composto chimico, il diossido di titanio, che sembrava essere incompatibile per i processi di produzione dell'inchiostro dell'epoca. La mappa era dunque un falso molto ben confezionato.
Ora invece, la nuova ricerca suggerisce che le analisi precedenti dell'inchiostro erano sbagliate e che in effetti il composto sintetico poteva essere contenuto anche in una delle sostanze usate negli inchiostri medievali. Insomma, le antiche saghe non mentivano: i Vichinghi arrivarono davvero in America prima di Colombo.
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