sei in Home > Paleontologia > News > Dettaglio News
9 Agosto 2003 PALEONTOLOGIA
The Ohio State University
I primi ominidi potrebbero avere avuto un comportamento molto più «umano» di quanto pensassimo
tempo di lettura previsto 3 min. circa

COLUMBUS, Ohio – I nostri primi antenati probabilmente si comportavano in un modo molto più "umano" di quanto la maggior parte degli scienziati avesse mai ritenuto, secondo un recente studio svoltosi su reperti fossili di ominide recentemente dissotterrati in Etiopia.

In precedenza scettico, un antropologo della Ohio State University ora sostiene l´idea che le minimali differenze di dimensione tra i pre-ominidi maschio e femmina suggeriscono che vivessero in una società più cooperativa e meno competitiva.

Le prove si incentrano sull´estensione del dimorfismo sessuale – differenze nella dimensione basate sul sesso – che esisteva tra questi antichi primati, e quello che ciò potrebbe circa la struttura sociale di queste creature.

In un articolo pubblicato sul numero del 5 agosto della rivista the Proceedings of the National Academy of Sciences, i ricercatori della Kent State University hanno riportato che resti di specimen sia maschili che femminili di Australopithecus afarensis mostrano un numero molto minore di differenze basate sulla taglia di quanto i paleontologi si fossero mai aspettati.

Dopo avere comparato queste ossa con lo scheletro quasi-completo del fossile "Lucy", i ricercatori sostengono che la struttura sociale dei nostri primi antenati si avvicinasse molto più a quella dei moderni umani che a quella di gorilla e scimpanzé, come si era creduto in precedenza.

I gorilla, gli orangutan ed i babbuini sono conosciuti per avere strutture sociali costruite attorno ad una fiera competizione tra individui di sesso maschile. Scimpanzé ed umani, comunque, malgrado ancora competitivi, sono molto cooperativi, e ciò conferisce loro un più elevato grado di "umanità".

In un commentario all´articolo, Clark Spencer Larsen ( Larsen.53@osu.edu ), distinto professore e titolare della cattedra di antropologia all´Università dell´Ohio, ha sostenuto che lo studio della Kent State è il migliore per collegare il dimorfismo sessuale dei primi ominidi alla loro probabile struttura sociale.

"Questi ricercatori sono stati in grado di spiegare convincentemente che, dai resti fossili, vi era un dimorfismo sessuale minimo in questi primi ominidi" ha dichiarato Larsen. "Da ciò, credo che potremo estrapolare alcuni comportamenti – e specificamente inferire che i maschi fossero cooperativi più di quanto non fossero competitivi tra loro – un comportamento distintamente "umano"."

Larsen ritiene che questa cooperazione tra maschi sia il risultato di un mutamento evoluzionistico. "Il successo di questa cooperazione si è provato di notevole significato per questi primi antenati ed è diventato un tratto distintivo degli umani" ha dichiarato.

I paleontologi sapevano che vi erano minime differenze di taglia tra maschi e femmine fino all´evoluzione dell´Homo Sapiens, ma le registrazioni fossili erano così sparse, che non erano sicuri se le specie pre-Homo denotassero un dimorfismo sessuale più o meno accentuato. I moderni umani non mostrano più del 15% di differenze di dimensione in media, ha dichiarato Larsen.

Il nuovo studio, comunque, trae vantaggio da una recente scoperta di fossili al Sito 333 nel triangolo di Afar in Etiopia, dove nel 1975 sono stati scoperti i resti di 13 individui. Gli scienziati ritengono che tutti morirono nello stesso momento, dando una possibile "istantanea" di come vissero.

Usando come modello lo scheletro di "Lucy", proveniente da un sito non lontano, i ricercatori della Kent State sono stati in grado di usare la dimensione della testa del femore come chiave per estrapolare la taglia degli individui del Sito 333.

"Solo negli ultimi pochi anni, abbiamo realizzato che la testa del femore di un individuo può offrire una giusta proporzione per determinare il peso complessivo del corpo" ha dichiarato Larsen.

Il paragone ha dimostrato che le differenze basate sul sesso tra i fossili al Sito 333 non erano più grandi di quelle dei moderni umani, suggerendo che lo stesso tipo di struttura sociale moderna, con maschi cooperativi, esisteva già al tempo dell´Australopithecus afarensis.

"Credo che quelli che stiamo vedendo qui siano i primi veri scorci di "umanità" in questi primi ominidi, che si datano indietro da 3 a 4 milioni di anni or sono" ha dichiarato.

TAG: Altro