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24 Maggio 2003 ARCHEOLOGIA
Ansa
Quando al sud i Normanni erano re
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PALERMO - Si e' inaugurata nel Museo Archeologico di Reggio Calabria la mostra ''I Normanni nel Sud. Nuovi segmenti di storia europea'', che restera' in esposizione fino al 12 ottobre. L' allestimento e' il risultato della collaborazione fra i servizi architettonico e archeologico della Soprintendenza per i Beni Culturali e Ambientali di Messina, il Museo Regionale 'L. Bernabo' Brea', il Museo Interdisciplinare Regionale di Messina e la Soprintendenza per i Beni Archeologici della Calabria, con il patrocinio del Ministero per i Beni e le Attivita' Culturali e dell' Assessorato per i Beni Culturali Ambientali e della Pubblica Istruzione della Regione Siciliana. La mostra - curata da Giovanna Maria Bacci e Maria Amalia Mastelloni - presenta materiali archeologici, architettonici e storico artistici scoperti nell' area dello Stretto e databili tra VIII e XII secolo, in gran parte inediti o poco noti, provenienti da Lipari, Meri', Itala, Mili, Taormina, Giardini, Messina, Bagnara, Calanna, Reggio, Terreti (Rc) e Gerace. Per la prima volta sono esposti i pavimenti in porfidi di XII sec. scoperti nel Complesso ecclesiale di San Gregorio, alcuni blocchi dell' iscrizione monumentale in arabo inneggiante a Ruggero II trovata da Amari a S. Maria di Castellammare o ''dei Catalani'' di Messina. ''L' avvicinamento ed il confronto di materiali relativi al momento della lotta fra potere bizantino ed Arabi e la successiva affermazione normanna - spiega Giovanna Maria Bacci - consente l' approfondimento di un tema centrale della cultura europea e mediterranea e dimostra che lo studio del mondo medievale non puo' prescindere da analisi interdisciplinari che tentino di ricontestualizzare quanto leggibile nel territorio e ricostruire l' unitarieta' dell' esperienza umana, avvicinando ai manufatti realizzati dal potere sovrano o religioso i piu' modesti prodotti dell' artigianato, espressione della cultura materiale''. Sotto la dominazione normanna l' Italia del Sud e la Sicilia, al centro del Mediterraneo, si riconfermano fulcro di una fitta rete di scambi e rapporti con i grandi regni d' Europa, il mondo islamico fatimita e dell' Yffiqa, l' Oriente bizantino. Al periodo normanno si possono attribuire modelli insediativi, architetture, elementi decorativi, manufatti che, pur recependo influssi disparati, si configurano come fortemente innovativi e ricchi di caratteri propri. Una sezione collegata e complementare alla mostra, incentrata sui castelli e le fortificazioni nel territorio pugliese, sara' esposta dal 13 giugno al 5 ottobre nel castello normanno-svevo di Gioia del Colle (Bari), sede del Museo Archeologico della citta'. L' organizzazione delle mostre ospitate a Reggio Calabria e di Gioia del Colle e' curata dalla societa' Novamusa, concessionario per il Ministero per i Beni e le Attivita' Culturali dei servizi ai visitatori nei musei e nei parchi archeologici della Calabria e della Puglia. Della mostra e' disponibile una guida, con versione in inglese, che propone alcuni saggi ed i 20 tabelloni didattici che corredano l' allestimento. Il Museo Nazionale Archeologico di Reggio Calabria e' aperto tutti i giorni dalle 9 alle 19.30, primo e terzo lunedi' del mese chiuso (tel. 0965 810381); Il Museo Nazionale Archeologico di Gioia del Colle e' aperto tutti i giorni dalle 8.30 alle 19.30, (tel. 080 3485364, 800.188.488).