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9 Maggio 2003 ARCHEOLOGIA
Le Scienze
I più antichi cani domestici
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Un team di scienziati russi ha annunciato all'agenzia di stampa Informnauka di aver scoperto i resti di alcuni fra i primi cani addomesticati dall'uomo. Due teschi di cani dell'età della pietra, vissuti approssimativamente 14000 anni fa, rappresenterebbero infatti i primi passi di domesticazione a partire dai loro antenati lupi.

Mikhail Sablin, zoologo dell'Accademia delle Scienze Russa di San Pietroburgo, insieme al collega Gennady Khlopachev ha analizzato i resti che sono stati trovati presso il sito Eliseevichi I nella regione di Bryansk. "Pensiamo che i cani - ha spiegato Sablin - assomigliassero agli odierni mastini tibetani. Possiamo ipotizzare che si trattasse di una strana e pericolosa razza da caccia e da guardia.

"I due ricercatori ritengono che gli esseri umani abbiamo addomesticato i cani partendo dai lupi del nord presenti presso il sito. Pur essendo grossi e forti, i cani mostravano un muso relativamente corto, che li distingueva dai loro selvaggi antenati.

I due cani sono morti da adulti. Probabilmente, però, dopo la loro morte sono diventati il pasto degli uomini con cui vivevano. Uno dei teschi presentava infatti un buco, da cui un uomo potrebbe aver rimosso il cervello per cibarsene, una pratica comune in periodi successivi.

Secondo Sablin, è probabile che i cani non avessero solo la funzione di guardia contro i predatori, ma che fossero anche una specie di simbolo dell'elevato stato sociale degli abitanti del sito. Alcune comunità umane all'epoca avevano cominciato a controllare parzialmente le attività sociali, il lavoro, il commercio e i rituali. La distribuzione diseguale delle risorse aveva condotto a una gerarchia sociale, e gli uomini con maggiore potere e prestigio possedevano status symbol come i cani.

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