sei in Home > Paleontologia > News > Dettaglio News
22 Luglio 2003 PALEONTOLOGIA
BBC News online
Fissata una data limite sui primi americani
tempo di lettura previsto 4 min. circa

Un nuovo studio genetico respinge la teoria secondo cui gli umani raggiunsero l´America almeno 30 000 anni or sono – più o meno lo stesso periodo in cui i popoli iniziarono la colonizzazione dell´Europa.

La determinazione della data per il primo arrivo degli umani in America è oggetto di forti controversie tra gli accademici.

Da un lato dell´argomento vi sono i ricercatori che sostengono che l´America fu inizialmente popolata attorno a 13 000 anni or sono, verso la fine dell´ultima Era Glaciale. Dall´altro vi sono coloro che propongono una data di molto anteriore per la colonizzazione del continente – probabilmente attorno a 30 000-40 000 anni or sono.

Gli autori dell´ultimo studio respingono quest´ultima teoria, prospettando che gli umani entrarono in America non prima di 18000 anni or sono.

Grande migrazione.

I ricercatori hanno studiato le mutazioni nella forma del cromosoma umano Y conosciuto come aplotipo 10. Questo è uno dei due soli aplotipi riscontrati nel patrimonio genetico dei nativi americani, e si ritiene che abbia raggiunto il continente per primo. L´aplotipo 10 è stato trovato anche in Asia, a conferma che i primi americani arrivarono da lì.

Gli scienziati sapevano che determinare quando si verificò la mutazione sull´aplotipo 10 poteva rivelare la data del primo ingresso dei popoli in America.

I nativi americani apportarono una mutazione chiamata M3 sull´aplotipo 10 che non è stata trovata in Asia. Questo suggerisce che tale mutazione occorse dopo che i popoli si stanziarono in America, e rendono il dato utile per assegnare una data alla prima migrazione.

Ma una mutazione conosciuta come M424 sembra più promettente. M242 è trovata in Asia ed America, suggerendo che apparve prima che i primi americani si separassero dai più stretti parenti asiatici.

Teoria discussa.

Conoscendo il tasso al quale il DNA sul cromosoma Y muta – considerato l´errore – ed il tempo impiegato per una singola generazione maschile, gli scienziati sono stati in grado di calcolare quando si è originata la mutazione M424. Sono arrivati ad un dato massimo di 18 000 anni or sono per la sua apparizione.

Questo significa che i primi americani vivevano ancora in Asia quando M424 si ebbe a verificare, e potrebbero avere iniziato la loro migrazione verso est solo dopo questa data.

"Vorrei dire che entrarono [in America] entro gli ultimi 15 000 anni" ha dichiarato il Dr Spencer Wells, un genetista e autore che ha contribuito all´ultimo studio.

Nel 1997, un team statunitense-cileno, ha scoperto evidenze apparenti di occupazione umana in strati di sedimenti di 33 000 anni or sono a Monte Verde in Cile.

Sostengono che il legno bruciato trovato al sito provenga da fuochi di campi di cacciatori e che le terraglie in frantumi trovate fossero usate dagli umani per macellare la carne. Ma l´interpretazione di questi resti è stata posta in discussione da alcuni esperti.

Restituzione delle ossa.

Il dibattito sulle origini biologiche dei primi americani ha implicazioni di ampio raggio sia politiche che razziali.

Negli Stati Uniti, l´Atto per la Protezione ed il Rimpatrio delle Sepolture dei Nativi Americani (NAGPRA), ha avuto come risultato la consegna di molte delle collezioni scientifiche ai reclamanti.

Alcuni archeologi sostengono che i resti dei primi americani siano sufficientemente differenti da quelli dei loro discendenti per rientrare nel NAGPRA.

Per esempio, un cranio di 9300 anni or sono rinvenuto nello Stato di Washington, e conosciuto come "Kennewick Man", è stato interpretato come tendenzialmente europeizzante per via della forma allungata, e stretta del cranio (dolicocefalia). Popolazione americane più recenti hanno crani più corti e ampi.

Wells sostiene che individui come il Kennewick Man hanno queste sembianze poiché gli europei ed i primi americani ebbero origini comuni attorno a 35 000-40 000 anni or sono nell´Asia centro-meridionale.

Dato cancellato

"[La dolicocefalia] è una figura generale dei primissimi crani" ha dichiarato il Wells alla BBC News Online.

Ha dichiarato che la successiva migrazione in America dall´Asia orientale, 6 000-10 000 anni or sono, associata con la diffusione dell´aplotipo 5 del cromosoma Y, potrebbe essere stata responsabile dell´apparizione in Asia di molti Nativi americani del giorno presente.

Ma il Dr Wells ammette la possibilità che popolazioni perfino più antiche di americani recanti un aplotipo di cromosoma Y non identificato, potrebbero essersi diffuse per successive migrazioni, con il risultato della cancellazione della loro eredità genetica.

"Non possiamo che ipotizzarlo" ha dichiarato "ma la scienza non può andare avanti secondo discorsi ipotetici".