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4 Giugno 2010 ARCHEOLOGIA
CARLO FADDA LŽUnione Sarda
A Barumini la Reggia del restauro
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È un'autentica festa quella che ha salutato l'inaugurazione della scuola internazionale di restauro e scavo archeologico. La struttura del centro storico di oltre mille metri quadrati sarà un centro di eccellenza nel settore didattico e scientifico. «È importante questo nuovo percorso intrapreso da Barumini, che ha scommesso sulla cultura con la Fondazione creando la più grande azienda sarda del settore con 63 dipendenti. I corsi di formazione e specializzazione per gli studenti nell'unico sito Unesco isolano porteranno ulteriori benefici economici all'intera comunità» esordisce il sindaco Emanuele Lilliu.

Una scuola di alta formazione nata per volontà e unità d'intenti tra varie istituzioni, come sottolinea l 96enne Accademico dei Lincei Giovanni Lilliu, baruminese e scopritore de Su Nuraxi: «Un'iniziativa prestigiosa che si aggiunge ad altre. Qui troveranno sistemazione i tanti reperti da restaurare provenienti dalla meravigliosa avventura della scoperta del nuraghe, che saranno poi esposti nel museo archeologico». Scuola che sarà anche un'attrazione per il turista, in cui si potrà vivere l'emozione diretta del restauro degli oggetti millenari. «Barumini rappresenta l'onore della Sardegna con i suoi beni archeologici, e noi lavoreremo insieme per valorizzare al meglio la scuola» annuncia Marco Edoardo Minoja, soprintendente ai beni archeologici di Cagliari e Oristano.

Claudio Ricci, sindaco di Assisi e presidente dei siti italiani dell'Unesco, aggiunge: «Sarà una scuola di rilievo regionale ma anche nazionale, e gli oggetti restaurati potranno essere presi ad esempio da altre realtà e da altre scuole». Un particolare elogio arriva da Francesco Cillocu, dirigente dell'assessorato regionale Enti Locali, ai «piccoli Comuni che possiedono grandi strutture per ospitare grandi scuole come questa». Ora si attendono i docenti dell'Università di Cagliari e altri prestigiosi atenei italiani, che insegneranno agli studenti la ricerca, lo scavo archeologico e il restauro nelle aule della scuola-laboratorio. Allo stage parteciperanno i laureati in materie del gruppo umanistico e del gruppo architettura compresa la laurea triennale. Gli studenti verranno coinvolti negli scavi dei siti ancora da scoprire e valorizzare: 31 luoghi più o meno estesi dall'epoca neolitica all'età nuragica, 5 resti dell'età punica e 35 mostrano i segni della presenza romana-altomedioevale. Il conseguimento del master dà crediti universitari agli studenti - non più di venti per ogni corso che avrà la durata di seicento ore - e la partecipazione è gratuita. La Regione, con l'assessore ai Beni Culturali Maria Lucia Baire, sostiene il progetto: «Qui si è svolto uno sviluppo tematico, un percorso culturale che ha un'importanza fondamentale. Perciò è una necessità formare i giovani nei beni culturali. E noi saremo presenti». Un'ulteriore opportunità per il paese della Marmilla divenuto famoso nel mondo per la Reggia nuragica, scoperta e valorizzata dal prof. Giovanni Lilliu, monumento che dal 1997 è Patrimonio Mondiale dell'Umanità.