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4 Ottobre 2002 PALEONTOLOGIA
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Gli scienziati alla ricerca delle origini del cane
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Una scena dagli albori della storia: l´uomo primitivo ed il suo compagno lupo escono dalla caverna per iniziare la caccia mattutina.

A distanza di circa 100.000 anni, aggiungiamo un guinzaglio ed una sosta al negozio di cibo per cani, e abbiamo la storia completa del migliore amico dell´uomo. Giusto?

Forse no. Malgrado molti addestratori di cani sostengano che l´uomo abbia progressivamente addomesticato il lupo selvatico, assicurandosi un forte compagno di caccia ed un buon guardiano notturno, alcuni esperti sfidano questa teoria.

"Dobbiamo andare oltre l´idea che l´uomo abbia creato il cane addomesticando un lupo" riferisce Janice Koler-Matznick della New Guinea Singing Dog Conservation Society di Central Point, Ore.

Infatti, lei ed altri ricercatori sostengono che i cani che divennero i migliori amici dell´uomo provenivano da un´altra linea di animali più socievoli e cooperativi.

Il dibattito è più che accademico; ha rilevanti conseguenze sulle tecniche di addestramento canino.

Con l´annuncio, lo scorso mese, da parte dell´Istituto Nazionale per la Ricerca sul Genoma Umano, di un progetto per decifrare il complesso dei geni (genoma) del cane, i ricercatori sperano di fare chiarezza su alcune delle più pressanti domande riguardo l´origine della specie canina.

I ricercatori hanno tentato di risalire alle origini del cane basandosi sui geni, sulle tracce fossili ed sul comportamento. Ma fino a che non si avranno delle prove scientifiche, la risposta non potrà mai essere definitiva.

Nel passato decennio, gli studi genetici si sono fatti carico di analizzare le origini del cane mediante lo studio dei fossili e la comparazione del comportamento tra lupi, cani, coyote e sciacalli.

In effetti "la prova della derivazione dal lupo grigio dei cani domestici ha una serie di supporti genetici, " riferisce l´esperto di genetica veterinaria Niels Pedersen dell´Università di California-Davis. Uno studio del 1997 pubblicato sulla rivista Science, aveva suggerito che i cani (canis familiaris) e avessero poche differenze genetiche dai lupi grigi (canis lupus), e ciò ha permesso di retrodatare l´addomesticamento a circa 135.000 anni or sono.

Ma rintracciare l´origine della specie a mezzo delle evidenze genetiche comporta alcuni problemi, ad esempio, non permette di chiarire se il lupo rosso, una specie nativa americana, sia una specie a sé, o invece un ibrido lupo grigio-coyote.

Aggiunge confusione il fatto che cani, coyote, lupi e sciacalli possono incrociarsi tra loro, e creare nuove specie ibride, riferisce il genetista molecolare C.William Kilpatrick dell´Università del Vermont-Burlington. E´ sempre accaduto nel passato e continuerà ad accadere.

Sul fronte fossile, il quadro è ancora meno chiaro. I primi cani, o "canidi" emergono nei dati fossili circa 37 milioni di anni or sono. Le ossa di creature con moderne caratteristiche di cani, come le cavità oculari tonde, risalgono a soli 14.000 anni or sono.

I ricercatori dell´Università di California, Los Angeles guidati da Carles Vila, in un articolo monografico sulla rivista Science, hanno suggerito che i cani derivino effettivamente dai lupi, a dispetto delle differenze genetiche; e che gli umani stanziandosi in comunità per la coltivazione dei campi, cominciarono a creare ibridi specifici per vari e differenti scopi. Ma i biologi Raymond e Lorna Coopering del Hampshire College di Amherst, autori lo scorso anno di Cani: Una nuova Illuminante comprensione sull´Origine, il Comportamento e l´Evoluzione del Cane, suggeriscono una spiegazione molto più ragionevole: che i cani si originarono semplicemente con i villaggi agricoli, nutrendosi di rifiuti, circa 10.000 anni or sono. Gli animali che vivono nutrendosi di rifiuti o carogne non hanno necessità della stessa prestanza fisica di quelli che cacciano.

Invece di servire come animali domestici, da compagnia o da lavoro, i Coopering sostengono che i cani siano stati essenzialmente gli "spazzini" dell´uomo primitivo. Col tempo, poi, sarebbero stati lentamente ammessi nelle famiglie, fino ad arrivare al giorno d´oggi, quando si contano più di 50 milioni di cani negli soli Stati Uniti.

Malgrado i lupi grigi ed i cani condividano ovviamente molte caratteristiche, critiche di un collegamento spesso puntano alle differenze comportamentali tra le due specie, in temperamento, timidezza e socievolezza.

La Dottoressa Koler-Matznick sostiene che in termini di comportamento, i lupi grigi offrono poco materiale per l´addomesticamento. Perfino con le tecniche di oggigiorno, è difficile riuscire ad ammansirli e, aggiunge: "Ecco perché non vedremo mai un lupo in un circo".

In una monografia sulle origini del cane su una rivista inglese di zoologia, la Koler-Matznick sostiene che piuttosto che avere il lupo grigio come unico antenato, il cane domestico odierno proviene piuttosto da più piccoli cani selvatici, e fa riferimento ad specie animali come il cane canterino della Nuova Guinea (per i quali partecipa ad un progetto di conservazione) come più probabili precursori dell´odierno cane. I cani della Nuova Guinea, o cani canterini, traggono il loro nome dalla abitudine di ululare all´unisono, seguendo le stesse note su e giù lungo la scala musicale. Non timorosi della gente e non aggressivi, i cani canterini vivono vicino agli umani ma al di fuori dei villaggi, come altri cani "pariah", i dholes dell´India ed i dingo dell´Australia. Tali creature potrebbero essere molto più facilmente addomesticati dei lupi, riferisce.

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