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28 Maggio 2010 ARCHEOLOGIA
Alessandro De Pascale Terra News
Meraviglie in pericolo
tempo di lettura previsto 4 min. circa

BENI CULTURALI. A Parigi rubati cinque quadri del valore di 500 milioni di euro. Nel mondo le opere scomparse sono quattro milioni: 5.200 quelle rilevanti. Per le archeomafie italiane un giro d´affari da 150 milioni l´anno.

Ammonta a 500 milioni di euro, il valore dell´ultimo, clamoroso, furto ai danni di un museo. I ladri hanno rubato nella notte tra mercoledì e giovedì cinque capolavori al Museo d´arte moderna di Parigi. I quadri trafugati sono la "Donna con ventaglio" di Amedeo Modigliani, "Le pigeon aux petits pois" di Pablo Picasso, "La pastorale" di Henri Matisse, "L´Olivier pres de l´Estaque" di Georges Braque e la "Natura morta con candelabri" di Fernand Leger. Le opere sarebbero state portate via da un solo ladro, vestito di nero e coperto da un passamontagna, che per introdursi nel museo ha spaccato un vetro, segando la grata di ferro di una finestra.

Le telecamere di sorveglianza lo hanno ripreso mentre, armato di taglierino, si impadroniva delle cinque tele, per poi arrotolarle nascondendole in una borsa a tracolla. L´allarme non è scattato. Probabile che si tratti di un furto su commissione: vendere sul mercato nero opere di questo livello è quasi impossibile. «I mercati illegali europei spesso rappresentano un tappa intermedia verso quelli di oltre oceano e asiatici, caratterizzati da una forte domanda da parte di mercanti, galleristi e collezionisti con pochi scrupoli, e nel passato anche alcune istituzioni museali», spiegò nel marzo 2008 il generale Giovanni Nistri, a capo del comando dei carabinieri per la Tutela del patrimonio culturale presso il ministero dei Beni culturali.

In quei mesi stava per concludersi al Quirinale la mostra "Nostoi, capolavori ritrovati" che esponeva 67 capolavori archeologici che, trafugati dal nostro Paese, erano appena rientrati in Italia grazie al lavoro dell´allora ministro Francesco Rutelli. Oggetti d´arte che spesso erano finiti in prestigiosi musei esteri. Una delle opere oggetto di quell´accordo tuttora deve rientrare in Italia. Si tratta della "Venere di Morgantina", una statua del 425-400 avanti Cristo, ritrovata "grazie" ad uno scavo illegale in Sicilia nel 1979. Il 15 dicembre 1987 venne acquistata dal Paul Getty museum di Los Angeles per 18 milioni di dollari.

Una delle cifre più alte mai pagate per un´antichità. Il patrimonio del Belpaese, intanto, rimane ancora molto a rischio. Il giro d´affari delle archeomafie vale 150 milioni di euro l´anno e la loro attività prosegue senza sosta. Soprattutto nelle chiese isolate, a volte abbandonate, e vicino agli scavi archeologici. Nei pressi di Ercolano e Pompei gli inquirenti, anche sulla base dei sequestri effettuati, ritengono probabile che buona parte delle scoperte fatte nel Novecento e nei secoli scorsi siano già state depredate, finendo nelle ville di chi alimenta questa attività illecita.

Motivo per cui anche l´apposito Nucleo dei carabinieri lavora senza sosta. Con sede a Roma, ha dodici nuclei territoriali a Bari, Bologna, Cosenza, Firenze, Genova, Monza, Napoli, Palermo, Sassari, Torino, Venezia e Ancona. Con esperti divisi in tre sezioni: antiquariato, archeologia, falsificazione e arte contemporanea. Si occupano di furti, ricettazioni, scavi archeologici illegali e falsificazioni ma effettuano controlli anche in occasione di mostre e mercati d´antiquariato, sui cataloghi delle più importanti case d´asta, presso antiquari, laboratori dei restauratori e altri operatori del settore.

Inoltre sulla base del decreto legislativo 42, del 22 gennaio 2004, ha realizzato la Banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti e di quelli sottoposti a confisca, disponibile anche online. Le opere di particolare rilevanza trafugate sono 5.215 ma in totale gli oggetti da ritrovare sia italiani che esteri sono quasi quattro milioni. Tra questi anche quelli scomparsi durante la guerra in Iraq. Spesso si tratta di quadri di cui si sono perse le tracce da decine di anni, con le foto "segnaletiche" addirittura in bianco e nero. In testa c´è sicuramente la "Natività" di Caravaggio, rubata nel 1969 a Palermo e il "Ritratto di signora" di Klimt, trafugato a Piacenza nel 1997. Tra i ricercati speciali anche il "Bambinello dell´Ara Coeli" rubato a Roma nel 1994.

Tra i furti storici più clamorosi c´è sicuramente la "Gioconda" di Leonardo Da Vinci, portata via dal Louvre nel 1911 e ritrovata proprio in Italia due anni dopo. Oppure la "Allegoria dell´età e della morte" del Tiepolo, rubata nell´estate del 1990 a Venezia e restituita alla polizia quasi un mese dopo, con un pacco postale.