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10 Marzo 2010 ARCHEOLOGIA
Christine Dell'Amore National Geographic News
Il "Vampiro di Venezia" rivelato: Vittima di epidemia&Strega?
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Il cranio del "vampiro di Venezia," trovato nella tomba comune delle vittime di un'epidemia con un mattone bloccato nella sua mascella e ricostruzione 3D. Image courtesy National Geographic Television
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Una donna "vampiro" rinvenuta in una fossa comune vicino a Venezia, Italia, potrebbe essere stata accusata di essere una strega.

La donna del XVI secolo è stata scoperta tra gli appestati del Medioevo nel 2006. La sua mandibola era stata forzata da un mattone, una tecnica di esorcismo utilizzata sui sospetti vampiri in Europa in quell'epoca.

La scoperta ha segnato la prima volta che i resti archeologici fossero interpretati come quelli di un presunto vampiro, come ha detto il responsabile del progetto Matteo Borrini, archeologo forense presso l'Università di Firenze.

Nuove indagini hanno fatto luce su chi fosse questo "vampiro", perché la gente la sospettasse di dilettarsi nelle arti oscure, e anche sul suo aspetto reale.

"C'è un pezzo di storia da riscrivere, nel vedere questa persona, dopo 500 anni, e anche cercare di capire perché il mito del vampiro le sia stato attribuito", dice Borrini, in un nuovo documentario del National Geographic Channel. (The National Geographic Channel è parte di proprietà del National Geographic Society, che detiene il National Geographic News).

Il mito del Vampiro Nato dal "Sangue"

Borrini ha trovato il cranio del vampiro, mentre scavava in fosse comuni sull'isola veneziana del Lazzaretto Nuovo.

La credenza nei vampiri era dilagante nel Medioevo, soprattutto perché il processo della decomposizione non era ben compreso, spiega Borrini.

Ad esempio lo stomaco umano, quando va in decomposizione, rilascia un "fluido" oscuro. Questo liquido che sembra sangue può uscire liberamente dal naso e dalla bocca d'un cadavere.

Dal momento che le tombe e sepolture di massa erano spesso riaperte nel corso delle epidemie per aggiungere nuovi corpi, i becchini italiani vedevano questi resti in decomposizione e potrebbero aver confuso lo spurgo del fluido con tracce di sangue delle vittime d'un vampiro.

Inoltre, il fluido a volte inumidiva il sudario vicino alla bocca del cadavere, in modo che la stoffa si ripiegasse nella mascella. Ciò potrebbe creare lacerazioni della stoffa che facevano sembrare come se il cadavere avesse masticato il suo sudario.

I vampiri sono stati ritenuti da alcuni come le cause di epidemie, e si radicò la superstizione che la masticazione del sudario fosse il modo "magico" in cui i vampiri infettavano le persone, Borrini ha detto.

L'inserimento di oggetti, come pietre e mattoni, in bocca ai presunti vampiri era ritenuto un modo per arrestare la diffusione della malattia.

Un "Vampiro" sorprendentemente anziano

Per approfondire i dettagli relativi al vampiro di Venezia, Borrini ha messo insieme una squadra di scienziati.

I paleonutritionisti hanno polverizzato alcuni dei resti della donna, scoperti insieme al cranio, per cercare alcuni elementi presenti nel cibo che si depositano nelle ossa e rimangono dopo la morte.

L'équipe ha scoperto che la donna aveva mangiato principalmente ortaggi e legumi e cereali, il che suggerisce una dieta da ceto medio-basso.

L'analisi del DNA ha rivelato che la donna era europea, e un odontoiatra forense ha accertato l'età della donna attraverso l'esame del cranio e dei denti canini con un avanzato dispositivo radiografico digitale.

I risultati hanno mostrato che la donna era tra i 61 e i 71 anni quando morì. Borrini è stato "sconvolto" da questa constatazione, perché la maggior parte delle donne non raggiungeva tale età avanzata nel XVI secolo, come si dice nel documentario.

Nell'Europa medievale, quando la paura delle streghe era molto diffusa, molte persone credevano che il diavolo avesse dato alle streghe poteri magici, tra cui la possibilità di sfuggire alla morte.

Ciò significa che una donna relativamente vecchia, dopo la morte sospettata di essere un vampiro, potesse essere stato accusato in vita di essere una strega, i ricercatori dicono.

Le streghe erano mangiatrici di bambini?

Ma la vecchiaia, da sola, probabilmente non avrebbe sostenuto l'accusa di stregoneria, ha detto Jason Coy, esperto di stregoneria europea e di superstizione presso il College di Charleston in South Carolina, che non ha collaborato a questo studio.

Anche se l'aspettativa di vita media in Europa medievale era bassa, circa 40 anni, ciò non significa maggior parte delle persone morisse a 40 anni, ha detto via e-mail. Significa che la mortalità infantile era alta, abbassando la media.

Così il vampiro di Venezia era sì una vecchia, ma non così inusuale e straordinaria, ha detto Coy.

Piuttosto, la società misogina d'Europa collegava specificamente le donne anziane con la stregoneria, perché la gente "dava per scontato che le donne vecchie, soprattutto le vedove, fossero povere, sole, deboli e infelici, e quindi potessero essere attratte dalle promesse del diavolo di ricchezza, sesso e potere, firmando un patto con lui ", ha detto Coy.

Al culmine della caccia alle streghe in Europa, tra il 1550 e il 1650, più di 100.000 persone furono processate come streghe e 60.000 furono giustiziate, la maggior parte di loro donne anziane.

La Germania è stata il cuore della caccia alle streghe, Coy ha detto. L'Italia è stata relativamente "dolce" nel trattamento delle streghe, anche se nel paese erano anche diffusi superstizioni e amuleti protettivi.

In almeno un riferimento storico, si diceva che le streghe mangiassero i bambini, forse l'origine della storia di Hansel e Gretel, ha aggiunto.

"Così si potrebbe dire che vi è un tenue nesso tra gli zombies che mangiano la carne, come la 'vampira veneziana' e le streghe: Erano entrambi accusati di aver infranto l'ultimo tabù, mangiare carne umana."

Il "Vampiro di Venezia" era uuna donna normale

Per l'ultima fase del lavoro, l'archeologo forense Borrini ha invitato gli esperti a produrre un modello digitale del cranio in 3D.

Ha poi messo marcatori in luogo degli inserti muscolari, per ricostruire e rigenerare il viso del vampiro di Venezia. Il risultato è stato il volto di una donna "normale", il che forse fa giustizia storica, alcuni secoli dopo la sua morte, all'accusata, ha detto.

"E 'molto strano lasciarla, adesso", ha lamentato, "perché dopo quest'anno di "convivenza" è una specie di amicizia quella che si è creata tra me e lei."

TAG: DNA, Medioevo