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22 Febbraio 2010 ARCHEOLOGIA
HELEN WOODS Northumberland Gazette
Un migliaio di nuovi siti scoperti al largo della costa britannica
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Quasi un migliaio di nuovi siti archeologici sono stati scoperti al largo della costa nord orientale britannica come parte di un progetto per la ricerca del patrimonio inglese. La ricerca è stata condotta dagli archeologi di English Heritage insieme con l'aiuto dell'Ufficio dei Beni Naturali del Northumberland ed è stata compiuta per aiutare i ricercatori a capire la storia della costa e dei danni che potrebbe subire. Sono state scoperte nel corso del progetto sono stati una serie di fortezze dell'Età del ferro e di colline fortificate. A Howick Hill, i fossati di tali fortificazioni sono ancora utilizzati come terrapieni.

David MacLeod, ricercatore senior di English Heritage Aerial Survey Team, ha dichiarato: "Spesso, è solo guardando un sito dall'aria che si comincia a capire la sua dimensione e struttura. I siti storici lungo la costa sono vulnerabili agli effetti sia dei mutamenti naturali delle coste, sia delle attività umane". Anche se l'erosione ha effettivamente contribuito a rivelare un certo numero di siti importanti a livello nazionale, lungo la costa nord-orientale, come i tumuli della bassa Età del bronzo a Hauxley nel Northumberland, troppo spesso essa costituisce una minaccia. "Questo progetto ci aiuterà a capire non solo la storia del nostro litorale, ma anche i pericoli che deve affrontare ora e in futuro".

Il Dr Clive Waddington, dell'Archaeological Services Research, che ha effettuato l'indagine, ha dichiarato: "Abbiamo sempre saputo che la costa nord-orientale è ricca di siti archeologici. Tuttavia, siamo stati davvero sorpresi non solo dal numero di nuovi siti che abbiamo trovato, ma anche dalla loro gamma e diversità. Questa indagine ci ha dato prova di attività umane nella regione, dalla preistoria fino ai giorni nostri, e ci ha aiutati a costruire un quadro molto migliore di quali attività si siano svolte sulle nostre coste nel corso degli ultimi 10.000 anni. "

Entro il 2010, l'indagine mira ad aver prodotto un quadro ancora più dettagliato della minaccia al patrimonio nazionale dall'aumento dei livelli del mare, dall'erosione costiera e dal riallineamento artificiale della costa. I risultati permetteranno di prendere decisioni circa il modo migliore per gestire il litorale e preservare siti di interesse storico o, se nulla può essere fatto, al fine di garantire che essi siano registrati e studiati prima che l'erosione li distrugga.

Come parte del progetto, il team del Dr Waddington sta lavorando con gli esperti della Durham University per concentrare i risultati in una mappa generata dal computer. Questo sarà anche usato come uno strumento intuitivo, ad esempio per individuare i siti che potrebbero essere a rischio se ci fosse un aumento del livello del mare. Per ulteriori informazioni sulla Rapid Coastal Zone Assessment Surveys.