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22 Dicembre 2009 SCIENZA
Alessandra Carboni Corriere della Sera
L'alluvione che originò il Mediterraneo
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Un'alluvione catastrofica, di proporzioni mai viste, la più grande che abbia conosciuto il nostro Pianeta. È quella che circa 5, 33 milioni di anni fa ha portato al riempimento del bacino del Mediterraneo, dopo che lo spostamento delle zolle dei continenti lo aveva isolato completamente dall´Atlantico (alla fine del Miocene), portandolo a essiccarsi gradualmente durante quella che è nota come la "crisi di salinità".

LO STUDIO – Sono i ricercatori spagnoli del Consiglio Superiore di Investigazione Scientifica (CSIC) gli autori di uno studio che oggi rivela i dettagli della colossale inondazione che ha riportato in vita il Mare Nostrum. L´indagine, pubblicata sulla rivista scientifica Nature, ha permesso agli esperti di stabilire che tale processo di riempimento non è stato per nulla lento: tutto sarebbe avvenuto nell'arco di 2 anni al massimo e non nel corso di 10mila anni, come altre teorie vorrebbero.

INONDAZIONE – Secondo gli scienziati, infatti, quando (nell´era geologica dello Zancleano) le acque dell´Atlantico sono riuscite a fluire nuovamente attraverso lo stretto di Gibilterra in quella che ormai era sostanzialmente una valle disseccata, si è verificata una vera e propria inondazione catastrofica. Il livello del mare si è alzato rapidamente, con picchi massimi di 10 metri al giorno, e in breve tempo il bacino ha accolto il 90 per cento delle sue acque. Così, tramite l'alluvione Zancleana, il Mediterraneo è tornato a essere un mare.

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