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10 Dicembre 2009 ARCHEOLOGIA
Reuters
Google mette online antichità di museo dell'Iraq
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BAGHDAD (Reuters) - Google ha annunciato che sta mettendo online migliaia di immagini di antichi artefatti del Museo Nazionale dell'Iraq, parte dell'impegno Usa per indurre aziende americane a investire in Iraq.

L'Iraq dei giorni nostri era l'antica Mesopotamia, regione considerata "culla della civiltà". E il museo ospita una delle più belle collezioni al mondo di oggetti mesopotamici.

Ma gli oggetti dalle civiltà di babilonesi, assiri e sumeri, così come dalla storia più recente dell'Iraq, sono stati in gran parte chiusi al pubblico dall'inizio dell'invasione del Paese, per motivi di sicurezza ed esigenza di rinnovamento.

"Il museo iracheno è chiuso e gente di tutto il mondo ci chiede informazioni. Ora possono saperne di più dalle loro case", ha detto a Reuters il direttore del museo Amira Eidan.

Il personale di Google ha scattato oltre 14.000 foto di antichità e punta a metterle online dall'inizio del 2010.

"Non posso pensare ad un uso migliore del nostro tempo e delle nostre risorse per mettere a disposizione di miliardi di persone immagini e idee della vostra civiltà dalle origini", ha detto l'amministratore delegato di Google Eric Schmidt nel corso di una conferenza stampa al museo di Baghdad.

"La maggior parte delle aziende americane non sono ancora operative in Iraq, a noi piacerebbe dimostrare che è possibile fare affari in Iraq, che l'Iraq è un mercato importante che crescerà rapidamente, che è sufficientemente stabile", ha aggiunto Schmidt.

I tesori Nimrud del museo, collezione di gioielli ritorvati con scavi nel nord dell'Iraq, sono considerati una delle scoperte archeologiche più importanti del ventesimo secolo e si temeva potessero andare perduti nel caos succeduto all'invasione del Paese.