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7 Dicembre 2009 ARCHEOLOGIA
Katia Vitulano L´ideale
L'archeologia che racconta la Giordania
tempo di lettura previsto 3 min. circa

La mostra a Palazzo del Quirinale dedicata alla Giordania, alla sua travagliata e ricca storia, si articola dal neolitico all'impero ottomano, attraverso testimonianze pregevoli. Più di 60 i capolavori archeologici, di cui alcuni 'usciti' per la prima volta dal paese. "Giordania. Crocevia di popoli e di culture" si apre con un oggetto eccezionale, quella che è considerata la più antica statua del mondo, una statua di uomo, dalle fattezze semplici ma riconoscibili, di intonaco su scheletro di canne, alta 84cm e piatta.

Addentrandosi tra le varie teche, gioielli, sculture, vasi, scrigni, si attraversa l'intera storia di conquiste che questa terra ha subito e saputo, però, sempre trasformare in 'crescita' e 'punti di forza'. Caratteristiche fondamentali venute fuori durante la conferenza stampa, come lo stesso titolo della mostra sottolinea.

L'esposizione è stata inaugurata il 23 ottobre in occasione della visita di Stato a Roma delle Loro Maestà il Re e la Regina di Giordania Abdullah II e Rania Al-Abdullah, un omaggio che sottolinea la stretta e lunga collaborazione ed amicizia tra i due nostri paesi. Da tempo infatti l'Italia partecipa e collabora alle spedizioni archeologiche giordane.

Tra i partecipanti all'incontro coi giornalisti, proprio Antonio Maccanico, presidente di Civita, ha "aperto le danze" ricordando quando Sandro Pertini andò in visita in Giordania: "Un ricordo vivo e ricco di testimonianze storiche. I rapporti politici e culturali sono antichissimi tra le nazioni, la mostra non solo presenta dei tesori straordinari, ma anche rafforza i nostri rapporti, importanti per gli equilibri politici del mediterraneo. Sia l'Italia che la Giordania sono impegnate in questa azione di pace".

Nel descrivere alcune importantissime opere, Louis Godard (Consigliere per la Conservazione del Patrimonio Artistico della Presidenza della Repubblica Italiana) suggerisce il messaggio fondamentale di questa mostra: "La Giordania è un paese fondamentale nel vicino oriente. Dalla sua storia emerge una grande lezione. Ha visto la sua regione occupata sempre da altri poteri, civiltà che si sono scontrate (come per es. le stesse Crociate), ma il mosaico giordano si è sempre ricomposto in modo armonico. Attraverso infinite successioni di popoli, il mosaico si ricompone per trasmettere cultura e pace". Infine l'intervento di Fawwaz Al-Khrayshes (Direttore Generale del Dipartimento di Antichità di Giordania), assieme all'elogio degli oggetti esposti, degli splendidi rapporti umani e culturali e di stima tra Italia e Giordania, rivolge un pensiero allo scomparso Padre Piccirillo, che per lungo tempo ha contribuito alle scoperte archeologiche e alla fondazione nel 1992 della 'Madaba Mosaic School'.

Si resta sempre stupefatti di fronte certe testimonianze antiche, a quel passato che ha contribuito alla crescita ed alla evoluzione dell'umanità, un passato che può insegnarci molto e che dovrebbe permetterci di andare verso il meglio. È anche per questo motivo che l'esposizione si inscrive tra gli eventi unici ed imperdibili.

23 ottobre 2009 – 31 gennaio 2010 prezzo il Palazzo del Quirinale, Roma

Apertura: da martedì a sabato, Orario: 10-13 e 15.30-18.30, Costo: Gratuito

La domenica, Orario:8.30-12, Biglietto d'ingresso: 5€; gratis per i minori di 18 anni ed i maggiori di 65 ed è compresa la visita alle Sale di rappresentanza del Palazzo