Circa 34.000 anni fa le condizioni molto favorevoli dei monti veneti, ricche di grotte, ripari, valli e animali da cacciare, che hanno permesso ai Neanderthaliani di rifugiarsi in quella zona per molti anni, hanno fatto gola anche ai 'nuovi arrivati', gli Homo Sapiens, tecnologicamente piu' sofisticati, affidabili e moderni.
La scoperta, che si deve al museo di Storia naturale di Verona e all'universita' di Siena, sara' presentata al convegno dell'Associazione Europea di Archeologia in programma in Trentino Alto Adige, a Riva del Garda.
Spiega la coordinatrice della ricerca Laura Longo, conservatrice di Preistoria del Museo di Storia Naturale di Verona e organizzatrice del convegno, che con l'espansione dell'Homo Sapiens, i Neanderthaliani si sono trovati a dover restringere progressivamente il loro territorio.
"Sono sopravvissuti sui Monti Lessini, in particolare al Riparo Mezzena, sopra Avesa, fino a circa 33.000 anni fa, quando nel territorio veronese gia' facevano le loro scorribande gli uomini anatomicamente moderni", osserva Longo.
"Questo - prosegue la ricercatrice - ha causato probabilmente una contrazione nell'efficacia della loro strategia di caccia e di conseguenza sono stati sottoposti a stress alimentari". Questi ultimi, insieme al basso tasso di riproduzione, possono avere causato l'estinzione dell'uomo di Neanderthal.
Lo studio si basa sulle nuove analisi di datazione compiute nell'ambito del progetto sui fossili umani veronesi da Istituto Weizmann di Gerusalemme, universita' di Firenze, Istituto Max Planck di Liepzig e Consiglio francese per le ricerche (Cnrs) di Marsiglia.
Lo studio sulla fauna locale e' dell'universita' di Ferrara, mentre la stretta collaborazione fra archeologia tradizionale e nuove tecniche scientiche (come la biochimica, l'estrazione del carbonio 14 dagli ominidi e l'elaborazione degli isotopi sulle ossa umane) ha permesso di stabilire che uomo di Neanderthal e Homo Sapiens hanno popolato gli stessi territori, anche se forse non si sono mai incontrati. Il test del Dna condotto sui Neanderthaliani vissuti in Italia quasi 34.000 anni fa ha infatti mostrato l'assenza di incroci genetici tra uomo di Neanderthal e Homo Sapiens.
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