In generale per la gente è molto facile riconoscere una faccia, anche in circostanze molto differenti. Per un computer, invece, è estremamente difficile. Il ricercatore olandese Laurens van der Maaten ha sviluppato una nuova tecnica analitica che permette al computer di interpretare meglio il contenuto delle foto e delle immagini, ma anche dei dati. La prova "del budino" della sua tecnica d'analisi automatica sulla base di immagini è un sistema per l'analisi ed il riconoscimento automatici di materiale archeologico quale terraglie, monete romane e vetri del Medio Evo. Van der Maaten inoltre ha usato con successo la tecnica per distinguere i falsi e i dipinti dei contemporanei di Van Gogh dai dipinti di Van Gogh stesso.
Due problemi importanti risolti
Una delle sfide affrontate da Van der Maaten era il grande numero dei pixel e così la grande dimensione delle rappresentazioni dello spazio-immagine. Un'altra sfida principale era la variazione delle immagini derivante dai cambiamenti nell'illuminazione, nelle rotazioni o nei cambiamenti della scala dell'oggetto. Van der Maaten poteva attenuare questi problemi verificando le nuove tecniche negli esperimenti di visualizzazione e quindi estrapolando quelle tecniche e riprovandole in un certo numero di varianti.
Tecnica per le immagini ed altri dati
La tecnica è stata sviluppata per analisi automatica sulla base di immagini nel settore del patrimonio culturale. Per esempio, può essere usata per l'analisi computerizzata delle monete antiche, di semi ottenuti dagli scavi o dei dipinti di Van Gogh. Tuttavia la ricerca di Van der Maaten può anche applicarsi alle collezioni non visive di dati con grandi dimensioni, quali i gruppi di dati delle Statistiche dei Paesi Bassi o i messaggi radio storici fatti dalla Regina Wilhelmina durante la seconda Guerra Mondiale.
Collaborazione fra scienza e patrimonio culturale
Van der Maaten ha condotto la sua ricerca come componente del progetto RICH (Leggere le immagini del patrimonio culturale), che è dedicato al riconoscimento automatico di immagini degli oggetti archeologici. Il progetto è una collaborazione fra l'università di Tilburg ed il servizio statale per il Patrimonio culturale (Rijksdienst voor Cultureel Erfgoed). La ricerca nel progetto RICH inoltre ha condotto anche ad una soluzione avanzata per la digitalizzazione delle immagini dei vetri e ad un'applicazione che facilita il recupero dei reperti archeologici.
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