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3 Luglio 2009 ARCHEOLOGIA
Stephen Brown Il Sole 24 Ore
Scoperto in una catacomba romana il più antico ritratto di San Paolo
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Oltre uno spesso, secolare strato di calcare, uno scoperta archeologica straordinaria: il viso severo di San Paolo, dipinto su una volta di un cubicolo, è apparso improvvisamente ai restauratori delle catacombe di santa Tecla, a Roma. È la più antica icona della storia dedicata al culto dell'Apostolo delle genti.

Il ritrovamento è stato fatto nello scorso 19 giugno e oggi lo riporta l'Osservatore Romano, il quotidiano del papa. Una scoperta importante, che ha «emozionato e entusiasmato» - si legge nel giornale - i restauratori della Pontificia Commissione di Archeologia Sacra, coordinatrice dei lavori di restauro delle catacombe situate nei pressi della via Ostiense.

L'affresco, che risale alla fine del IV secolo, si trova sulla volta di un cubicolo delle catacombe. Era coperto da uno spesso strato di argilla e calcare che ha reso lenti e difficoltosi i lavori di restauro. Poi, l'inaspettata scoperta. Il volto di San Paolo è dipinto su un tondo giallo oro su sfondo rosso vivo, in uno stile vagamente pompeiano. I tratti rievocano quelli dell'iconografia classico: viso scavato, naso pronunciato, occhi grandi ed espressivi, questi i caratteri di uno dei principali missionari del Vangelo tra i pagani greci e latini, prima catturato a Gerusalemme e poi trasferito e Roma e qui giustiziato nel 65 dopo Cristo circa.

Il dipinto, secondo gli archeologi, rappresenta una figura devozionale scelta per proteggere i defunti della famiglia le cui le tombe erano ospitate nelle catacombe. Accanto a quello di San Paolo, sono stati ritrovati i busti di altri tre personaggi, tra cui quello di Pietro. Gli altri due, secondo le prime analisi, potrebbero essere quelli di Giovanni e Giacomo.

Secondo gli esperti, l'affresco dimostra che il progetto iconografico delle catacombe ripropone in versione ridotta gli affreschi della vicina Basilica di San Paolo, voluta da Costantino nel IV secolo.

Il ritrovamento, che risale allo scorso 19 giugno, ha lasciato senza parole gli archeologi impegnati nel restauro delle catacombe. Da qualche giorno, avevano deciso di utilizzare l'innovativa tecnica dell'ablazione laser, ad altissima precisione, per non rischiare di rovinare i dipinti nascosti dallo strato di argilla e calcare. Ad un tratto, il laser ha illuminato il volto di San Paolo, tra i più espressivi ed elaborati dell'arte figurativa dell'antichità cristiana.