sei in Home > Archeologia > News > Dettaglio News
2 Giugno 2009 ARCHEOLOGIA
La redazione di La Porta del Tempo
GELA, LE ANTICHE ROTTE COMMERCIALI
FOTOGALLERY
tempo di lettura previsto 5 min. circa

GELA - Si concluderà domani, venerdì 29 maggio, il convegno internazionale "Traffici, commerci e vie di distribuzione nel Mediterraneo tra protostoria e V secolo a.C.". L´iniziativa è patrocinata dalla Regione Sicilia, dalla Provincia Regionale di Caltanissetta, presieduta da Pino Federico, dall´assessorato provinciale alle Attività Culturali retto da Pietro Milano, in collaborazione con la Facoltà di Lettere e Filosofia dell´Università di Catania e con il Corsorzio Asi di Gela.

LE ANTICHE ROTTE. «Il convegno – ha spiegato questa mattina l´ideatrice dell´iniziativa, la soprintendente ai Beni Culturali di Caltanissetta Rosalba Panvini - riunisce esperti del settore per studiare, attraverso l´analisi dei carichi navali e le scoperte archeologiche, l´organizzazione dell´economia delle città antiche, molte delle quali erano provviste di idonee aree commerciali nelle quali potevano essere vendute e comprate merci di vario genere». Proprio a Gela, in località Bosco Littorio, è stata rimessa in luce una vasta porzione dell´emporio arcaico, seppellito da una duna di sabbia formatasi nel corso di molti secoli: «I materiali rinvenuti all´esterno dei vani – ha continuato la Panvini - consentono di riconoscere nel luogo un emporio/port of trade in cui le navi di passaggio scaricavano merce di varia provenienza geografica o prelevavano altre mercanzie e derrate alimentari solide e liquide per trasportarle verso altre destinazioni. La scoperta anche di altri emporia (Pyrgi, Gravisca, Ampurias, Camarina) ha consentito di tenere vivo il dibattito scientifico iniziato da più decenni sull´interpretazione dell´economia greca: non solo di sussistenza, legata cioè alla terra e alla produzione di risorse primarie, ma una vera e propria economia mercantile moderna incentrata sulla produzione di beni di scambio e sul commercio».

In riferimento al traffico commerciale che ha delineato intorno al 500 a. C. l´espansione della Grecia, è intervenuto stamattina anche il prof. Xavier Nieto, del Centre d´Arquelogia Subacquatica de Catalunya. Il professore ha parlato del rinvenimento (nel 2002) della nave greco-arcaica de Cala Sant Vicenç, nella costa Nord-Est dell´isola di Maiorca, affondata tra il 520 ed il 500 a.C. lungo una rotta del commercio emporico tra un porto occidentale foceo, probabilmente Emporion, e le Isole Baleari, con diversi scali lungo la costa orientale della Penisola Iberica: «Quest´ultima – ha spiegato Xavier Nieto – molto simile a quella recuperata dai fondali di Gela, per l´architettura derivante dalla tecnica di costruzione e per la tipologia di materiale trasportato – carichi misti - svela il dinamismo dell´attività commerciale tra la Sicilia, le colonie greche e la Spagna».

IL COMMERCIO 2.500 ANNI FA. E´ proprio attraverso l´analisi dei carichi dei relitti e dei contesti dei materiali, in gran parte formati anche da generi di lusso, che si è cercato di dipanare la querelle riconoscendo alle popolazioni antiche la capacità di attraversare i mari alla volta di città marittime, anche lontane dai paesi di provenienza, fornite di grandi strutture logistiche specializzate in cui convogliare le merci e i prodotti di scambio. «Il quadro che ne viene fuori – ha continuato la soprintendente - restituisce un´immagine dinamica della società antica, in cui agivano partners di diversa estrazione geografica ed acquirenti che non volevano rinunciare all´acquisto di oggetti di pregio (ceramiche attiche, manufatti bronzei di fabbrica etrusca, oggetti in vetro, ambra, avorio e faiance) e che pur di entrarne in possesso si rivolgevano ai mediatori che erano parte attiva della gestione dei commerci».

Le numerose relazioni scientifiche presentate oggi hanno evidenziato i soggetti e i Paesi che partecipavano a questi scambi e fanno luce sulla classe sociale che controllava i mercati: viene esaminato, sotto diversi aspetti, un fenomeno complesso e variegato che permette di ricostruire uno spaccato della società antica, delle comunità che vivevano sulle rive del Mediterraneo, e di quelle che, pur abitando nell´entroterra, riuscivano ad entrare in contatto con i popoli d´oltremare. Cretesi, Egeo-Ciprioti, Fenici, Greci, ed Etruschi sono stati i popoli talassocrati che con le loro imbarcazioni solcavano il Mediterraneo alla volta di scali sempre diversi per raggiungere committenti esigenti cui fornire la merce richiesta.

Ne viene fuori una società non molto differente da quella attuale, multietnica e complessa dove, attraverso i commerci e le relazioni che si instaurano tra i popoli, si veicolavano idee, tradizioni, costumi, usi e modelli.

CAPO SOPRANO. Domani, alle 11.30, al termine della prima sessione di lavori, inizio ore 9.00 - presiede Marta Santos Retolaza, del Museo d´Arquelogia de Catalunya (Empúries) - il trasferimento presso il sito di Capo Soprano, restituito alla pubblica fruizione dopo l´opera di valorizzazione compiuta dalla soprintendenza ai Beni Culturali e Ambientali di Caltanissetta, diretta da Rosalba Panvini.

Grazie ai due milioni e mezzo di euro stanziati dalla Comunità Europea, è stato possibile nell´arco di sei mesi realizzare una copertura hi tech di nuova concezione, che sostituisce la preesistente di carattere provvisorio: si tratta di una tensostruttura aperta e ultraleggera, dello stesso colore del terreno sabbioso, che protegge il muro di fortificazione in mattoni crudi dagli agenti atmosferici e riduce al minimo l´impatto ambientale. Le mura timoleontee, databili intorno al IV sec a. C., rappresentano infatti uno dei reperti più straordinari e meglio conservati dell´architettura militare antica, della lunghezza di circa 300 metri, dello spessore di 3 e fino ad 8 di altezza.

«La copertura realizzata in collaborazione con l´Università di Catania – spiega Rosalba Panvini – dopo aver eliminato la precedente perché incompatibile con la fruizione del sito da parte di studiosi e visitatori, oltre a soddisfare le esigenze di massima protezione svela all´attento osservatore il suo sostanziale carattere di architettura del paesaggio, confermato da alcuni particolari come l´andamento planimetrico modellato su terreno naturale, l´espressività luminosa, i dettagli del sistema costruttivo in acciaio e la leggerezza intrinseca delle membrane tessili».

DETTAGLI SITI ARCHEOLOGICI

Capo Soprano sarà visitabile da lunedì a domenica (festivi inclusi), dalle 9.00 alle 18.00, è previsto l´acquisto di un biglietto cumulativo – del costo di 3 euro - per l´ingresso presso il Museo archeologico regionale di Gela e l´Acropoli (info 0933.930975)

L´emporio greco, a Bosco Littorio, restituito ieri alla pubblica fruizione, sarà aperto al pubblico a partire da lunedì 1 giugno, e visitabile da lunedì a sabato (domenica e festivi esclusi) dalle 9.00 alle 13.00, ingresso gratuito (info: 0933914632).