sei in Home > Archeologia > News > Dettaglio News
8 Aprile 2009 ARCHEOLOGIA
La redazione di La Porta del Tempo
ATLANTIDE: Foto satellitari Nasa confermerebbero ipotesi dell'Arch. Alberto Arecchi sulla sua collocazione mediterranea
FOTOGALLERY
tempo di lettura previsto 1 min. circa

Le foto satellitari della NASA, nella banda dei raggi infrarossi, confermano le ipotesi sviluppate dall'Arch. Alberto Arecchi nelle sue ricerche su Atlantide (v. il libro: Atlantide, un mondo scomparso, un'ipotesi per ritrovarlo, ed. Liutprand, 2001).

Esse infatti rivelano che, all'epoca del cataclisma che pose fine all'esistenza di Atlantide, il Mediterraneo aveva un'estensione di gran lunga inferiore a quella attuale. In realtà il Mediterraneo si divideva in tre bacini ben distinti ed uno dei tre era un ampio lago d'acqua dolce, che si gettava nel mare a livello inferiore con una cascata dell'altezza di oltre 300 metri.

La foto satellitare mostra la località della grotta Franchthi, nell'Argolide sud-orientale.

Si tratta del luogo che ha registrato la più lunga continuità di insediamento umano, sull'intero territorio della Grecia. Un sito unico, perché è stato "abitato" senza pause dal 20000 ca. a.C. sino al 3000 ca. a.C. Gli scavi in questo sito sono durati dal 1967 al 1976 e la mappa disegnata mostra i diversi livelli del Mar Mediterraneo, alle varie epoche.

Gli studiosi americani Zapp ed Erikson osservavano nel loro libro che "l'Atene della narrazione di Platone, che all'epoca delle guere contro Atlantide si trovava sulla costa, oggi deve trovarsi parecchie miglia al largo della costa, e dev'essere sommersa da almeno 400 piedi d'acqua"... esattamente la stessa ipotesi sviluppata da Arecchi nel suo studio.

Fonte: I.ZAPP and G. ERIKSON, Atlantis in America: Navigators of the Ancient World, Adventures Unlimited Press, 1998, p. 182.