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15 Febbraio 2009 ARCHEOLOGIA
Marco Pomella Il Tirreno
Un tesoro sotto piazza Diaz
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CAMAIORE. Inizieranno lunedì gli scavi in piazza Diaz per cercare di capire cosa è seppellito lì sotto da qualche secolo. Ieri gli operai stavano installando la tensostruttura che permetterà, per il prossimo mese, di poter proseguire, senza interruzioni dovute al maltempo, i necessari studi archeologici. Entro il 20 gennaio inoltre dovrebbero partire gli interventi per il restyling dell´altra parte della piazza, quella tra la chiesa di S.Michele e Palazzo Tori. Quello che c´è sottoterra resta un mistero, per ora. Fino a questo momento sono già stati recuperati circa 50 scheletri, ma di scarso valore scientifico. Quel che invece interessa la Soprintendenza dei beni archeologici di Firenze e quella dei beni artistici di Lucca è quella struttura - forse un altare - rinvenuto di fronte la chiesa. Pare sia emerso, prima di ricoprire tutto, anche una parte di un muro, dietro l´altare, probabilmente di forma absidale. E quel che ha colpito gli archeologi sarebbe stata in particolare la tecnica di costruzione di quel muro: opus incertum, a quanto pare. Una tecnica utilizzata dai Romani nel I e nel II secolo avanti Cristo, ma ripresa anche in epoche successive. «Quello che pare quasi certo - commenta l´assessore ai lavori pubblici Mauro Santini - è che le opere risalgono a prima dell´anno mille». Una scoperta che, forse, potrebbe essere di grande valore archeologico. «Se i nostri sospetti fossero confermati - aggiunge la direttrice del Museo, Stefania Campetti - potrebbe essere la struttura di culto più antica mai rinvenuta in questa zona, e non parlo solo di Camaiore. Quella tecnica infatti appare molto lontana dai secoli centrali del Medioevo, deve essere precedente». Il tempo richiesto dalla due sopraintendenze per continuare a scavare era di 6 settimane. Restano ormai circa 30 giorni lavorativi. «Non appena avremo tirato fuori quel che ci interessa - dice Stefania Campetti - chiameremo le due soprintendenze per un sopralluogo e, insieme all´amministrazione comunale, decideremo il da farsi». Fra qualche giorno inoltre saranno installati, di fianco al cantiere, dei pannelli con foto e spiegazioni delle prime fasi di scavo e dei ritrovamenti dei primi scheletri. «L´idea - conclude Campetti - sarebbe quella di lasciare, anche in futuro, una parte della zona fruibile per i turisti e gli appassionati. Anche se il problema maggiore è rappresentato dal terreno: con una falda acquifera alta come a Camaiore sarebbe difficile riuscire a mantenere le strutture al riparo dall´umidità». Come ipotesi si era infatti parlato di modificare il progetto iniziale per il nuovo look di piazza Diaz e prevedere una sorta di pannello in vetro, sul terreno, che lasciasse visibili le strutture. Sul fronte restyling della piazza invece i lavori, per ora, sono concentrati sul restauro di Palazzo Tori. Appena sarà terminato (secondo l´assessore Santini per il 15 o 20 di gennaio) si potrà partire con gli interventi previsti per quel lato di piazza Diaz. Prima di terminare i lavori al palazzo infatti non è possibile partire con quelli della piazza. Perché l´ultimo intervento a Palazzo Tori prevede il posizionamento, in cima, di una grande cupola in vetro. Che, per essere installata, ha bisogno di una grande gru che andrebbe ovviamente a rovinare la nuova pavimentazione.