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Marzo 2003 ARCHEOLOGIA
Enel Magazine
Casa, antica casa
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Probabilmente i cacciatori preistorici le utilizzavano come dimora, come rifugio di caccia, o per condurre riti religiosi. Ma, quello che affermano con sicurezza gli archeologi giapponesi, è che i resti delle due capanne ritrovate a trecento chilometri a nord di Tokio, sono le più antiche abitazioni umane che siano mai state scoperte.

L´architetto ingegnoso è un Homo erectus, che 600 mila anni fa, a Kamitakamori, vicino la città di Sendai, costruì gli edifici utilizzando pali di legno, atti a sostenere la struttura di forma conica dell´abitazione, ricoprendoli in origine con pelle di animali. Il rinvenimento è opera dell´équipe di ricercatori nipponici dell'istituto di Tohoku Paleolithic e dell'università di Tohoku Fukushi.

«Già anni fa è stata ritrovata in Tanzania una barriera di pietra databile a un milione e ottocentomila anni fa, ma non esiste la certezza che questa fosse la struttura di un'abitazione», ha affermato Hiroshi Kajiwara, docente all'università Tohoku Fukushi, e autore della scoperta, «così, Kamitakamori passerà alla storia come la più antica, non solo del Giappone, ma del mondo intero».

Le capanne distano tra loro cinque metri sono circolari e hanno un diametro di due metri circa. E, all'interno di una delle strutture preistoriche sono state rinvenute sette pietre, che gli archeologi hanno interpretato come oggetti rituali. Attualmente, nel mondo, sono poche le testimonianze di strutture umane risalenti al paleolitico inferiore, e le due abitazioni potrebbero essere delle fonti preziosi per gli studiosi. Ma non solo. Le costruzioni dimostrerebbero anche, che l´Homo erectus riuscì a raggiungere le isole giapponesi attraversando il tratto di mare che le separa dal continente asiatico. Finora, infatti, gli esperti hanno sempre attribuito all´Homo sapiens, del paleolitico superiore, il primato di navigatore. Una scoperta, quindi, che se verrà confermata potrebbe far riscrivere la storia dei nostri antenati.