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19 Marzo 2003 ARCHEOLOGIA
Le Scienze
Coltivazioni a terrazze nell´antico Messico
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Quando la popolazione di una regione aumenta eccessivamente, sembra naturale che la terra ne soffra: la deforestazione, per esempio, porta all´erosione dello strato superficiale del suolo. Un gruppo di ricercatori ha scoperto che nell´antico Messico è avvenuto l´esatto contrario: il paesaggio è andato in pezzi quando la popolazione è drasticamente calata.

Il popolo di Tarascan ha dominato il Messico occidentale per secoli, fino all´arrivo degli Spagnoli.La terra, a quel tempo, era in condizioni pessime, ma finora non ne erano mai state individuate le cause. Recentemente, grazie all´abbassamento delle acque di 10 metri nel lago Pátzcuaro, l´archeologo ChristopherFisher della Kent State University dell´Ohio ha potuto investigare la storia dell´erosione in quell´area negli ultimi 2000 anni.

Fra il 120 e il 775, mentre venivano costruiti i villaggi, i sedimenti sono finiti nel lago a un tasso di 15 millimetri all´anno.In seguito, l´erosione è calata anche del 90 per cento, nonostante la popolazione della zona continuava a crescere da 20 fino a più di 300 abitanti per chilometro quadrato. Fisher ritiene che l´introduzione delle terrazze permise agli abitanti di coltivare il terreno senza provocare ulteriore erosione.

Ma dopo l´arrivo degli europei, attorno al 1520, la situazione mutò in modo drammatico. I tassi di erosione salirono alle stelle, nonostante la popolazione fosse stata decimata dalle malattie portate dagli spagnoli. Secondo Fisher, proprio il calo della popolazione fu la causa della sciagura: non erano rimaste abbastanza persone per mantenere in funzione e in buono stato le terrazze. I muri si sgretolarono e non contennero più l´erosione, ricoprendo di sedimenti il fondo del lago. Come se non bastasse, nel secolo successivo le piogge più pesanti e le orde di maiali introdotte dall´Europa peggiorarono la situazione.

La ricerca è stata pubblicata online questa settimana sulla rivista "Proceedings of the National Academy of Sciences" (PNAS)".

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