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4 Agosto 2003 ARCHEOLOGIA
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A Locri torna alla luce una statua di 8 quintali
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Locri (Reggio Calabria) - Una statua marmorea, del peso di circa 8 quintali, spezzata in tre parti, raffigurante un personaggio maschile in eta' matura, vestito con una toga dalle ricche pieghe - abito, questo, tipico dei rappresentanti di classe sociali elevate, forse un magistrato del "municipium locrese" - e' stata rinvenuta a Locri durante una campagna di scavi in quello che un tempo fu il sito dell'antica Locri Epizefiri.

La notizia del ritrovamento e' stata confermata durante una conferenza stampa tenuta dal direttore del Museo Nazionale locrese, Claudio Sabbione, alla quale hanno partecipato anche gli archeologi Eleonora Grillo, Margherita Macri' Milanesio e Massimo Cardosa.

Agli inizi dello scorso mese di luglio era stato avviato uno scavo in un'area mai esplorata in precedenza in contrada "Petrara", situata al centro della citta' antica, dove erano gia' noti vari affioramenti di strutture murarie d'eta' imperiale romana. Negli ultimi anni sono venuti alla luce alcuni resti monumentali di un grande edificio termale romano sul quale si sovrapposero nell'800 gli edifici d'una grande masseria, "Casino Macri'", situato a soli 150 metri dall'area in cui ora e' venuta alla luce la statua marmorea.

L'area esplorata ha un'estensione di circa 1250 mq ed e' occupata da edifici d'eta' imperiale romana disposti su due lati. Quando uno di questi edifici ando' in rovina (V-VI sec. d.C.), la statua marmorea venuta alla luce fu abbattuta, spezzata in tre parti ed addossata ad una parete. Accanto al corpo e' stata ritrovata la testa. Lo stile della statua indica una probabile datazione: il I° sec. d.C. Le sue dimensioni, superiori rispetto al normale, evidenziano l'imponenza dell'immagine e l'autorevolezza del personaggio raffigurato.