sei in Home > Archeologia > News > Dettaglio News
21 Agosto 2003 ARCHEOLOGIA
Il Messaggero
Una necropoli romana a Guidonia
tempo di lettura previsto 2 min. circa

Guidonia continua a regalare pezzi di storia. Il problema, per la terza città del Lazio, è che i reperti archeologici, una volta venuti alla luce, non trovano una giusta collocazione. Nell'area dell'ex clinica psichiatrica Martellona, dopo un'attività di scavi intrapresa dalla Sovrintendenza archeologica del Lazio lo scorso anno, in una zona destinata alla realizzazione di un grosso centro commerciale è stata rinvenuta una necropoli romana costituita da ben 450 tombe risalenti probabilmente al periodo compreso tra il III secolo a.C. e il VI d.C.. Di particolare pregio, tra gli arredi funerari trovati, la statua del Genius Cucullatus, una manciata di centimetri dedicati ad un uomo avvolto in un mantello, che è stata ora riposta all'Antiquarium, un piccolo museo a Montecelio, l'unico di cui è provvista la città dell'aria. Il recupero dei reperti da parte della Sovrintendenza è terminato, l'area verrà presto transennata ed il cimitero è pronto per essere oggetto di studio.

Intanto, nei giorni scorsi, la Sovrintendenza ha bloccato per la seconda volta i lavori per la costruzione della strada di accesso dalla via Tiburtina al Centro agroalimentare, i nuovi mercati generali. I sigilli al cantiere sono scattati perché durante i lavori sono stati trovati resti di ambienti romani, forse una villa, ancora non si sa bene la natura della scoperta. Per accertare di cosa si tratti, la Sovrintendenza, alla quale fino a questo momento non erano stati segnalati rinvenimenti, riaprirà il cantiere il prossimo 25 agosto.

"La via Tiburtina spiega Benedetta Adembri, della Sovrintendenza archeologica del Lazio è una strada dalla vita lunghissima e intensa, tanto che nella zona delle cave è stata scoperta l'esistenza di marciapiedi alti dodici centimetri". Segno quindi che circolava tanta gente a piedi in quella che diventerà l'attuale Guidonia. "Si tratta di scoperte molto importanti dal punto di vista storico spiega l'ispettore onorario a Guidonia della Sovrintendenza, Eugenio Moscetti ma la nota dolente è che manca un posto adeguato dove sistemare questi rinvenimenti nonostante l'amministrazione abbia i finanziamenti per realizzare un nuovo museo, più grande di quello attualmente esistente, troppo piccolo per ospitare tutte le scoperte dell'area tiburtina". Palazzo Matteotti, già da tempo infatti, ha in cantiere di dotare la città di una nuova "casa" dove accogliere i tesori della storia. Il progetto c'è, gli stanziamenti pure. Per Guidonia la nascita di un nuovo museo potrebbe rappresentare una valida opportunità turistica, visto che alcuni ritrovamenti archeologici rinvenuti nel sottosuolo della città dell'aria sono attualmente conservati in altri comuni.

"E' il caso della "Triade capitolina" aggiunge Moscetti raffigurante Giove, Giunone e Minerva trovata nella zona dell'Inviolata e oggi custodita al museo archeologico di Palestrina". L'opera, scavata da tombaroli e destinata ad un ricchissimo collezionista americano, fu recuperata al confine svizzero dai carabinieri del Nucleo patrimonio artistico.