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22 Agosto 2003 ARCHEOLOGIA
Ansa
Gli splendori marini dell'antica Akragas
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PALERMO - ''Costruivano come se non dovessero morire mai e mangiavano come se dovessero morire l' indomani''. E' l' identikit degli abitanti dell' antica Akragas, l' insediamento marinaro alla foce del fiume omonimo dell' attuale Agrigento. I subacquei della sede locale della Lega Navale Italiana hanno adesso trovato nei bassi fondali dell' area tracce fastose di un' epoca: elementi architettonici che rimandano ad una struttura portuale o qualche tempio. In particolare sono stati individuati grandi massi squadrati, lastre di pavimentazione, blocchi con ampie aperture che potrebbero far ipotizzare bitte d' ormeggio, oltre che manufatti in pietra calcarea finemente lavorati. A giudizio di tecnici e studiosi, e' stato quindi localizzato un ''importante sito archeologico sottomarino'' e sono stati acquisiti dati che consentiranno la creazione di una mappatura per rilevare le dislocazioni. La Lega Navale non esclude in questo contesto che all' ingresso di quello che dovrebbe essere stato il porto canale (l' Akragas era per lungo tratto navigabile) vi fosse un tempio adibito ala celebrazione di cerimonie propiziatorie. Il materiale ritrovato - sempre secondo questa chiave di lettura - potrebbe essere il frutto di maestranze locali oppure importato e che era a bordo di una nave, il cui carico si sarebbe perso per un naufragio. I risultati di questa campagna sono stati comunicati alla soprintendenza ai beni culturali di Agrigento con l' obiettivo di pianificare, in collaborazione con il servizio per le ricerche archeologiche sottomarine della regione siciliana, indagini scientifiche sistematiche.