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23 Ottobre 2003 PALEONTOLOGIA
galileonet.it
Il più antico tra gli europei
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Una mandibola umana datata fra i 34 mila e i 36 mila anni si aggiudica, per ora, l'appellativo di reperto fossile di umano moderno più antico sul territorio europeo. A scoprirlo nel sud-ovest dei monti Carpazi, in una grotta utilizzata dagli orsi durante il letargo, è stata nel 2002 la speleologa Oana Moldovan. Ma la certezza che si tratti del più vecchio fra gli europei è venuta solo ora grazie alle datazioni eseguite da Erik Trinkaus, della Washington University di St.Louis (Usa), pubblicate nell'edizione on-line dei Proceedings of the National Academy of Science. Durante gli scavi successivi, avvenuti nel giugno 2003, sono emersi altri reperti - un osso temporale, uno scheletro facciale e una parziale scatola cranica - che, per forme e dimensioni, testimoniano un probabile incrocio dell'esemplare con l'uomo di Neandertal. Le analisi di questi altri reperti, tuttora in corso, saranno pubblicate sul Journal of Human Evolution. La scoperta riapre l'annosa questione della possibile interfertilità fra Homo sapiens e Neandertal, esclusa da molti paleoantropologi ma suggerita da altri. Il periodo a cui apparterrebbero questi nuovi fossili è proprio quello in cui le due famiglie hanno sicuramente convissuto sul territorio europeo. Ma i particolari tratti anatomici riscontrati non bastano a dimostrare che siano avvenuti degli incroci.