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6 Ottobre 2003 ARCHEOLOGIA
Il Messaggero
Alla luce terrecotte di 2.300 anni addietro
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AMELIA - Il periodo risale sicuramente al 4°-3° secolo avanti Cristo. Per tre terrecotte architettoniche, dimensioni 70x50, a motivi vegetali e spirali. Tre lastre di terracotta che sono state rinvenute nei giorni scorsi ad Amelia, durante gli scavi per costruire la seconda parte dell´oratorio, teatro e campo da calcetto, di proprietà della Curia Vescovile in via Nocicchia. "L´importanza del rinvenimento"dice l´archeologa M.Paola De Iulianis "sta nel fatto che finora in zona si erano trovati solo frammenti di questo tipo, come risulta dai reperti visibili presso il Museo Archeologico di Amelia. Questa volta invece le terrecotte sono intere". Le hanno trovate appoggiate al contrario, ma dagli ovuli del contorno si è subito intuito che si trattava di qualcosa di particolare. Del resto la zona non è nuova a questo genere di scoperte. Negli ani ´20 si fecero degli scavi che portarono al ritrovamento di colonne che oggi si trovano, come afferma il Mancini, al Museo delle Terme di Roma. E a un centinaio di metri nei pressi dell´attuale oratorio, giaceva il signore di tutti i reperti, il famoso Germanico.

Il bronzeo principe guerriero che, rinvenuto negli anni ´60, oggi fa bella mostra di sé, costituendone sicuramente il pezzo di maggior pregio, al Museo Archeologico di Amelia. Chissà, forse anche queste belle terrecotte istoriate potrebbero rivelarci un altro pezzo di storia dell´antica città di Amelia. Forse in loco poteva esserci un tempio? Magari di quel travertino tipico della zona di Amelia, chiamato arsone? "Non abbiamo ancora elementi sufficienti per poterlo affermare o escludere" dice la De Iulianis.