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24 Ottobre 2003 SCIENZA
Le Scienze
Datare antiche ceramiche
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Alcuni scienziati dell'Università di Bristol, in Gran Bretagna, hanno sviluppato il primo metodo per datare chimicamente antiche ceramiche e terrecotte esaminando direttamente i grassi animali preservati all'interno dei vasi e dei recipienti. Il nuovo metodo potrebbe permettere di mettere fine alle dispute che da sempre circondano lo studio degli oggetti antichi.

Da sempre gli archeologi datano i siti dall'aspetto dei frammenti di vasellame che vi si trovano nei pressi. La nuova tecnica analitica consentirà di determinare in modo più preciso l'età delle ceramiche e delle terrecotte e, per estensione, quella degli artefatti e dei siti associati. I dettagli sono stati presentati in un articolo pubblicato sul numero del 30 settembre della rivista "Analytical Chemistry".

Il chimico Richard Evershed e colleghi avevano esaminato in passato i residui organici contenuti in vasellame rinvenuto in siti del neolitico, dell'era del bronzo e del ferro. Durante l'analisi, si sono resi conto che i lipidi, o grassi animali, assorbiti dalle pareti del materiale erano stati preservati in quantità sufficiente per essere datati con metodi al radiocarbonio. I ricercatori hanno allora analizzato 15 diversi reperti, per lo più vasi e ciotole da cucina, la cui età variava dal 4000 avanti Cristo al quindicesimo secolo dopo Cristo. Dopo aver assegnato ai reperti una data con il nuovo metodo, hanno confrontato i risultati con le date storiche verificate in precedenza tramite artefatti organici (legno od ossa) rinvenuti nei siti. In tutti i casi, i risultati sono risultati in buon accordo con le date storiche.