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5 Dicembre 2002 PALEONTOLOGIA
Le Scienze
Trovati i teschi dei primi americani
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Gli esami effettuati su alcuni teschi umani rinvenuti in Messico suggeriscono che risalgano a 13.000 anni fa. Si tratterebbe dei più antichi mai scoperti finora in tutto il continente e getterebbero nuova luce sulla colonizzazione delle Americhe.

I teschi sono stati analizzati da Silvia Gonzalez, della John Moores University di Liverpool, in Inghilterra, e provengono da una collezione di 27 scheletri, scoperti cento anni fa e conservati al Museo Nazionale di Antropologia di Città del Messico.

Le tecniche di datazione al radiocarbonio permettono di esaminare piccoli campioni delle ossa, anche se il procedimento è molto costoso. Le autorità del museo, pur immaginando che i resti fossero di grande valore storico, non li avevano ancora mai datati scientificamente.

"Ho deciso - spiega Gonzalez - di analizzare campioni provenienti da cinque scheletri usando le migliori tecniche a disposizione. Ma nessuno si attendeva che potessero essere così antichi."

I resti umani più vecchi di cui si era a conoscenza in America risalivano approssimativamente a 12.000 anni fa. In Cile sono stati trovati utensili domestici antichi di 14.500 anni, ma senza poter associarvi resti umani.

La scoperta non solo conferma la presenza di umani nelle Americhe precedente a 12.000 anni fa, ma anche che essi non erano in alcun modo imparentati con i cosiddetti "nativi Americani", le tribù indiane. La forma dei teschi, infatti, è completamente differente e suggerisce che gli esseri umani raggiunsero l´America, dall´Asia, in diverse ondate.

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