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6 Ottobre 2004 ARCHEOLOGIA
The Art Newspaper
QUANTA DIFFERENZA FA L´UNESCO?
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Tre siti indiani sono stati dichiarati Patrimonio dell´Umanità dell´UNESCO quest´estate. Si aggiungono ad altri 23 siti indiani già presenti sulla Lista. I conservazionisti indiani hanno reagito entusiasticamente alla notizia, proclamando che il loro patrimonio nazionale sta finalmente ottenendo il riconoscimento adeguato.

L´India certamente merita tutto l´aiuto internazionale possibile. L´Archaeological Survey of India (ASI), gestito dal governo centrale, è responsabile di circa 5, 000 siti sparsi per l´immenso paese; ve ne sono tanti altri gestiti dai governi dello Stato e centinaia semplicemente non protetti. Ma quanta differenza potrà fare l´imprimatur dell´UNESCO per i tre nuovi siti?

Abha Narain Lambah, un architetto della conservazione a Mumbai, decorato con il premio dell´UNESCO per la Conservazione del Patrimonio Asiatico-Pacifico, ha dichiarato che si tratta di una "fantastica opportunità".

"I governi hanno aperto gli occhi sul fatto che il turismo è attualmente uno dei maggiori propulsori dell´economia del mondo" ha dichiarato.

"In Asia, Cina e Vietnam, sono stati aggressivi nel pubblicizzare i loro siti. La sfida ora, per le autorità indiane, è tradurre l´inserimento nella lista dell´UNESCO in una migliore gestione delle risorse storiche, ed in un modo di portare nelle casse dello stato i dollari dei turisti. Ma per fare questo, è necessario tenere presente che chi visita un sito dell´UNESCO si aspetta di trovare infrastrutture di buon livello".

Lo scorso mese, all´apertura a Mumbai di una mostra su Champaner-Pavagadh, capitale medioevale della regione di Gujarat, ed uno dei tre siti indiani recentemente scelti dall´UNESCO, Jeff Morgan, direttore esecutivo del Fondo per il Patrimonio Globale in California, ha dichiarato a The Art Newspaper, che il riconoscimento dell´UNESCO è vitale per l´incremento del turismo. "Se il sito si trova sulle guide turistiche, i tour operator vi porteranno la gente".

Egli cita come Angkor Wat in Cambogia – che ha la particolarità di essere stata inserita sia sulla lista del Patrimonio dell´Umanità, che nella lista del Patrimonio Mondiale in Pericolo, 12 anni or sono – frutta alla Cambogia un terzo delle sue entrate esterne.

Il Parco nazionale di Tikal in Guatemala frutta 280 milioni di dollari all´anno, mentre Machu Picchu riceve un milione di visitatori all´anno. "L´India è ha tutte le risorse per beneficiare enormemente dal turismo, perché ha siti bellissimi dispersi per tutto il paese" osserva. (...)

Quando considera l´inserimento di un sito nella Lista, l´UNESCO richiede informazioni estremamente dettagliate circa la storia del monumento e la sua importanza come testimonianza della creatività umana. L´UNESCO deve anche verificare che vi siano adeguate legislazione e allocazione di risorse per il suo mantenimento.

Negli anni recenti, chiunque abbia sottoscritto una proposta all´UNESCO per il prestigioso titolo, ha dovuto accludere tutti i dettagli sulle modalità di mantenimento futuro del sito. Il Comitato Internazionale di Monumenti&Siti (ICOMOS), e l´NGO che comprende professionisti di conservazione da tutto il mondo, sono i corpi consultivi che conducono una disamina fisica del sito prima della concessione del riconoscimento. Vi è anche un comitato interno che monitorizza le opere di conservazione dopo il riconoscimento. (...)

Nella concessione del titolo gioca un ruolo importante l´entità del supporto internazionale, ai più alti livelli. Quando ha visitato Mumbai, lo scorso anno, Tasneem Mehta, che guida la sezione di Mumbai per il Fondo Nazionale Indiano per il Patrimonio Artistico&Culturale (INTACH) e che ha curato con successo la campagna per l´inclusione della stazione della ferrovia di Chhhatrapati Shivaji (CST) nella lista dell´UNESCO, ha guidato il Principe Carlo a visitare le rovine per circa un´ora. Il Principe ha quindi invitato l´INTACH alla Clarence House e ha promosso una consistente raccolta di fondi nel mese di dicembre, per differenti cause dello Stato indiano, tra cui la conservazione.

Ma il riconoscimento dell´UNESCO non è di per sé sufficiente per proteggere il monumento. Il titolo non porta finanziamenti diretti, e la gestione è comunque rimessa alle autorità locali, a dispetto della rigorosa procedura di selezione. Nel 1995, Sir Bernard Feilden, un architetto della conservazione che aveva lavorato alla Cattedrale di York ed in altre cattedrali, visitò le grotte incise nella roccia presso l´Isola di Elephanta, poco a largo della costa di Mumbai, un sito che fu inserito nella Lista nel 1987, e fu sconvolto nel trovare immondezza e rifiuti sparsi dappertutto e visitatori che si arrampicavano liberamente sulla massiccia statua dai tre volti di Shiva. Scrisse all´ASI, minacciando che avrebbe chiesto all´UNESCO che il sito fosse rimosso dalla Lista, a meno che non si portassero avanti effettivi progetti di gestione. Questa semplice iniziativa agì da catalizzatore; l´UNESCO procurò i fondi iniziali all´ASI per migliorare il sito e l´INTACH in seguito ottenne fondi per un programma di gestione. (...)

In teoria, un sito può essere rimosso dalla Lista dall´UNESCO, ma ancora non è mai accaduto. L´UNESCO generalmente minaccia di porre i siti che non ricevono adeguate tutele sulla lista dei Siti in Pericolo: e fino ad ora già 35 siti in India sono stati notificati. Come regola, l´UNESCO ispeziona i siti dopo l´inserimento nel Patrimonio dell´Umanità, solo se vi è un reclamo o un motivo di lamentela. Con 788 siti della Lista attorno al mondo, l´UNESCO non avrebbe le risorse sufficiente per monitorarli tutti.

Ironicamente, una ragion d´essere per il riconoscimento dei siti come Patrimonio dell´Umanità – per ottenere un rientro economico a livello locale mediante il turismo – può essere la distruzione di un monumento.

Nel bilancio, gli esperti ritengono che l´inserimento nel Patrimonio dell´Umanità ponga un sito sulla mappa globale ed incoraggi le autorità a gestire i siti con maggiore attenzione, in quanto preoccupati di perdere il riconoscimento. Di fatto, invece, se un l´inserimento di un sito nella lista faccia realmente la differenza, dipende da come le autorità locali si preoccupino della sua conservazione.

TAG: Medioevo