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28 Agosto 2003 ARCHEOLOGIA
BBC News online
Gli esperti divisi sulle scoperte di Ayodhya
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Il rapporto conclusivo redatto dagli archeologi indiani circa il conteso sito religioso di Ayodhya divide non solo Indù e Musulmani, ma anche la comunità scientifica.

Il rapporto dice che vi sono, in effetti, prove di un tempio precedente, costruito sotto la moschea del XVI secolo che fu distrutta dagli attivisti Indù nel 1992.

Gli Indù hanno salutato i ritrovamenti con entusiasmo, mentre i Musulmani hanno rifiutato di accettare il rapporto. Malgrado ci si attendesse che lo studio potesse porre fine alle contese sul sito, gli esperti di diritto dicono che non può essere considerata una prova conclusiva.

"Esiste ancora una causa legale tra Indù e Musulmani riguardo la proprietà della terra" ha dichiarato l´avvocato Rajiv Dhawan alla BBC. "Il rapporto dell´Archaeological Survey of India (ASI) non può essere considerato conclusivo. E´ solo parte della prova. Il rapporto sarà analizzato, e i suoi autori saranno sottoposti ad interrogatorio incrociato per scoprire se stiano dichiarano il vero. Sarà un processo lungo e snervante".

L´esistenza del tempio è divenuta parte della retorica indiana nel processo di dialogo iniziato nel 1989 tra il comitato della moschea Babri All India e la linea dura della Vishwa Hindu Parishad.

Il Professore di Storia all´Università Musulmana di Aligarh, Irfan Habib, ha dichiarato alla BBC: "Si dice che i pavimenti della moschea fossero parte del tempio. Si dice i mattoni infranti e le pietre usate per riempire il pavimento della moschea fossero i pilastri del tempio.

"Ma le ceramiche smaltate tipiche dell´architettura musulmana sono state completamente ignorate. I motivi floreali sono tipici dell´architettura musulmana, ma l´ASI li ha interpretati come elementi Indù."

Gli archeologi, supportati dalla linea dura Indù, respingono queste allegazioni, sostenendo che il rapporto giustifica e documenta le loro ponderate osservazioni.