sei in Home > Archeologia > News > Dettaglio News
30 Aprile 2003 ARCHEOLOGIA
nature.com
Trovata la più antica traccia di scrittura?
FOTOGALLERY
tempo di lettura previsto 2 min. circa

Simboli incisi in gusci di tartaruga più di 8, 000 anni or sono, potrebbero essere le più antiche parole mai scoperte.

I ritrovamenti potrebbero anche gettare luce sulle pratiche rituali della Cina Neolitica. Ventiquattro sepolcri racchiudevano 14 gusci, recanti 11 differenti segni.

Le incisioni rappresentano "una qualche forma di uso dei simboli o di primitive forme di scrittura" ha dichiarato l´archeologo Garman Harbottle della State University di New York, che ha analizzato i simboli.

Altri studiosi, in ogni modo, sono scettici. "Fino a che non sapremo con certezza se le iscrizioni rappresentassero parole o suoni, e non sapremo quale linguaggio usasse il popolo che le produsse, nessuno potrà mai dire se si tratti o meno di scrittura" sostiene William Boltz, un esperto di Cinese Classico all´Università di Washington a Seattle.

L´antica Mesopotamia, la regione attualmente conosciuta come Iraq, è ampiamente considerata come il luogo di nascita della scrittura. I segni di Jiahu precederebbero queste prime forme di scrittura di più di 2, 000 anni. Alcune incisioni anticipano i caratteri cinesi per "occhio" e "finestra", che erano i primi visti circa 5, 000 anni or sono nel corso della dinastia Shang.

Altre ricordano i numerali 1, 2, 8, 10 e 20.

"Il Cinese probabilmente si sviluppò indirettamente nel corso di migliaia di anni, in molti luoghi differenti, ed in molti modi differenti" sostiene Harbottle. I segni di Jiahu potrebbero aver contribuito a questo processo.

Boltz non è d´accordo. Egli sostiene che 5, 000 anni sono "un periodo troppo lungo perché vi sia stato uno sviluppo continuo e regolare". E aggiunge: "E´ altamente improbabile che questi segni abbiano qualcosa a che fare in modo diretto con la scrittura cinese."

Il sito, esplorato solo per il 5%, è stato scoperto nel 1962. Per datarlo, sono state dissotterrate le fondazioni di 45 case, 370 celle, 9 oggetti di ceramica e 349 siti sepolcrali.

Uno di essi conteneva uno scheletro privo di testa, con 8 gusci di tartaruga posizionati dove sarebbe dovuto essere lo scheletro. "Questo indica l´importanza del rituale" sostiene Harbottle.

I popoli della dinastia Shang usavano i gusci di tartaruga per tentare un contatto con gli antenati morti. I divinatori scrivevano domande sulla loro superficie e li gettavno nel fuoco. I gusci, spaccandosi, sarebbero stati interpretati come simboli, offrendo ai Shang un "collegamento con il Cielo".

E´ possibile che simili costumi provenienti da Jiahu siano stati portati avanti nella storia cinese, ipotizza Harbottle.

TAG: Neolitico