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26 Settembre 2003 ARCHEOLOGIA
Corriere della Sera
L'antica "Corduba" era il centro più importante dell'Hispania Ulterior
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CORDOVA (Spagna) - Le rovine del terzo più grande anfiteatro della romanità dopo il Colosseo di Roma e quello di Cartagine (oggi distrutto) sono venute alla luce a Cordova, nel sud della Spagna, durante gli scavi per la realizzazione di un parcheggio sotterraneo per la facoltà di veterinaria. L'edificio fu costruito nel I secolo d.C. ma fu poi depredato tra il IV e il VII secolo, poco prima della dominazione araba. Gli archeologi contano di conservare i resti in un parco archeologico, ma visto l'alto costo dell'iniziativa, sarà necessaria la collaborazione anche di altri enti.

Nell'area gli archeologi speravano già di trovare un circo romano, ma è stata grande la sorpresa quando la misurazione degli scavi ha rilevato la presenza di una forma ellittica e non semicircolare, portando alla conclusione che si trattasse di un anfiteatro, i cui asse maggiore misura 178 metri, cosa che permette di stimare un'altezza tra 15 e 20 metri e una capienza tra 30.000 e 50.000 spettatori. Le ipotesi degli archeologi guidati dal professor Desiderio Vaquerizo Gil sono state poi confermate dal ritrovamento lapidi dedicate a gladiatori.

L'importanza della scoperta è doppia. A un livello più specifico, permetterà di interpretare i resti di epoca romana che si trovano nelle sue vicinanze, figurando come elemento essenziale della configurazione urbanistica della città antica. A un livello più generale, per la mole e per la tecnica di costruzione (poggia solo su una muratura in pietra grezza) mostra un modello di costruzione che evolse poi nella struttura a pilastri e arcate utilizzata a Roma per edificare il Colosseo.

Conquistata dalle truppe romane nel 152 a.C., l'antica Corduba fu a lungo il centro più importante dell'Hispania Ulterior, grazie alla posizione strategica al termine del tratto navigabile del fiume Guadalquivir. Centro fiorente del commercio di cereali, vino e olio d'oliva dal I al V secolo d.C., diede i natali a numerosi letterati e artisti della latinità tra cui il filosofo Lucio Anneo Seneca e il poeta Lucano. Di quell'epoca rimane ancor oggi il ponte romano, un tempo parte della via Augusta che collegava Roma al porto di Cadice sull'oceano Atlantico.