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4 Settembre 2003 ARCHEOLOGIA
TheStar.com
Gli scienziati indagano i collegamenti artici all´Europa
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Un mistero artico vecchio di secoli potrebbe essere a qualche settimana dalla soluzione, poiché un antropologo islandese si prepara a pubblicare le sue scoperte sul cosiddetto "Eschimese Biondo" del Canada del Nord.

"E´ una vecchia storia" dice Gisli Palsson dell´Università di Reykjavik. "Vogliamo tentare di gettare nuova luce sulla storia degli Inuit."

Le leggende Inuit parlano di incontri remoti nel tempo con un popolo strano.

Storie di Inuit con sembianze europee – occhi blu, capelli chiari, barba – viventi nell´Artico centrale hanno le loro radici in antichi racconti di insediamenti ed esplorazioni norvegesi, ha dichiarato Palsson. "La saga islandese, in diversi punti, racconta che i Norvegesi in Groenlandia incontrarono popoli che appartenevano ad altre culture".

Malgrado questi insediamenti si spinsero perfino più ad ovest dalla Groenlandia già nel IX e X secolo, essi scomparvero misteriosamente prima del XV. Quello che accadde a questi abitatori – se semplicemente si amalgamarono alla popolazione locale o scomparvero altrimenti – non è dato sapere.

I racconti di Inuit dalle sembianze europee, emersi nei racconti di alcuni dei primi esploratori occidentali in Artico, incuriosirono molti, incluso Sir John Franklin.

Nella prima decade dell´ultimo secolo, il famoso esploratore artico Vilhjalmur Stefansson aveva sentito voci dal capitano di una baleniera di popoli dai capelli chiari che vivevano con gli Inuit del Rame presso quella che è oggi la Cambridge Bay, Nunavut.

Stefansson, noto per il senso per gli affari, usò le voci per raccogliere fondi per una spedizione nell´area. Nel 1910 finalmente si imbatté negli Inuit che cercava.

Un documentario intitolato Arctic Dreamer, che sarà trasmesso venerdì al Montreal Film Festival, cita i diari di Stefansson : "C´erano tre uomini le cui barbe erano quasi dello stesso colore della mia e che sembravano tipici scandinavi" scrisse. "Una donna aveva le delicate sembianze di una ragazza scandinava".

Stefansson speculò che i popoli che aveva incontrato discendessero da insediamenti norvegesi ormai estinti. Le sue scoperte fecero scalpore sulle prime pagine di tutti i giornali dell´epoca, ove si leggeva "trovata una nuova razza bianca".

Palsson, con il biologo antropologo Agnar Helgason, ha deciso di ricorrere all´esame del DNA per verificare le speculazioni di Stefansson. L´anno scorso, lui e il suo gruppo hanno prelevato campioni di saliva da 350 Inuit nella Cambridge Bay ed in Groenlandia per effettuare comparazioni con gli indicatori nella Scandinavia medioevale.

Gli Inuit del giorno presente nell´area non sembrano assolutamente differenti da altri Inuit, dice Palsson. "Sappiamo ora che gli Inuit non erano un popolo stabile e passivo, fuori dalla storia... sperimentavano le loro rotte commerciali e risorse di sussistenza. E lo stesso accadeva con i Norvegesi.

"L´archeologia e la biologia antropologica dimostrano giorno dopo giorno che le regioni che si credeva fungessero da barriere erano in realtà rotte di migrazione. E ciò può ben essere quello che vediamo essere accaduto nell´Artico."