Resti fossilizzati di un pasto a base di pesce hanno rivelato una rotta commerciale romana fino ad oggi sconosciuta.
Analisi genetiche dimostrano che un pesce gatto di 1400 anni or sono, dissotterrato in un´antica città turca, probabilmente proveniva dall´Egitto.
I fossili sono stati trovati tra le rovine sulla cima delle montagne a Sagalassos, 110 chilometri nell´entroterra dalla costa mediterranea turca. Il pesce gatto (Clarias Gariepinus) non è presente in questa regione.
Nel 600 d.C. Sagalassos era un centro greco-romano per cultura, agricoltura ed esportazioni.
"Il pesce-gatto era probabilmente una raffinatezza gastronomica per aristocratici" ha dichiarato il direttore dello scavo Mark Waelkens dell´Università Cattolica di Leuven, Belgio.
Il pesce aggiunge nuove evidenze che Sagalassos avesse collegamenti con la regione più estrema dell´impero Romano; le sue ceramiche, ad esempio, sono state trovate anche nell´Africa nord orientale.
E´interessante che le relazioni commerciali si svolgessero su questo versante, sostiene Stephen Mitchell, che studia storia antica all´Università di Exeter. Dal 500 d.C. in avanti, la città soffrì terremoti, recessione economica, calamità ed invasioni. Prove dell´importazione del pesce, egli dice "implicano un alto livello di organizzazione in prossimità della fine della città".
Il gruppo di Waelkens ha rinvenuto i resti del pesce tra ammassi di rifiuti della cucina. La presenza di pinne, ma non di teste, è stato il primo indizio che provenissero da lontano. Il genetico ittico Filip Volckaert, Università di Leuven ha dichiarato: "Gli egiziani probabilmente aprivano il ventre, prelevavano le interiora, eliminavano le teste, li trattavano con il sale o li asciugavano, e quindi li imbarcavano sui bastimenti". L´essiccazione al sole potrebbe anche aver contribuito al mantenimento del DNA dei pesci.
I ricercatori hanno analizzato il DNA mitocondriale di sei delle pinne pettorali. Questo materiale genetico cambia poco con il passare del tempo. Lo hanno paragonato ai moderni specimen provenienti da Turchia, Siria, Israele, Mali, Egitto e Senegal.
I campioni di Sagalassos coincidono con quelli del pesce gatto del giorno presente, provenienti dal fiume Nilo.
Dal 1990, Sagalassos è divenuto uno scavo interdisciplinare su larga scala. Coprendo circa 1800 chilometri quadrati, . L´area rivela una città pressoché intatta nel suo contenuto. I ricercatori stanno ricostruendo lo stile di vita, l´economia, le pratiche agricole e i mutamenti climatici che si verificarono in questo tardo avamposto romano.
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