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4 Settembre 2001 ARCHEOLOGIA
Los Angeles Times
Cattedrale di Ani
tempo di lettura previsto 2 min. circa

ANI - Turchia. Torreggiando sopra una piana ventosa e brulla, nei pressi del confine con l´Armenia, la cattedrale di Ani in pietra rossa, ha resistito alle guerre, ai terremoti ed al tempo.

Ma oggi, uno dei più sacri siti dell´Ortodossia Armeno-Cristiana si trova di fronte a ciò che gli archeologi definiscono la più grande minaccia nella sua millenaria esistenza: scoppi di mine da quattro cave di pietra a meno di un quarto di miglio nel territorio armeno.

Le cave di pietra da cui provengono le esplosioni, ironicamente sono state progettate per la costruzione di una Cattedrale Ortodossa a Yerevan, la capitale armena, che dovrebbe assomigliare a quella di Ani. Gli ufficiali turchi dicono che le esplosioni assordanti hanno scosso l´area per due anni a dispetto delle richieste reiterate di farle cessare. Gli Stati Uniti, la Francia, e le Nazioni Unite si sono unite all´appello turco.

"Non solo la cattedrale, ma la maggior parte dei monumenti qui crolleranno presto" ha riferito Beyhan Karamaragli, un archeologo turco che ha condotto gli scavi fin dal 1988. "Questo è genocidio culturale".

Genocidio è una parola particolarmente carica di significati qui. Gli armeni spesso lo usano per descrivere quello che i Turchi Ottomani hanno fatto nei confronti di 1.5 milioni di armeni nel corso della Prima Guerra Mondiale. Gli ufficiali turchi oggi sono consapevoli che almeno 600.000 armeni morirono, ma preferiscono parlare di vittime di disordini civili, della fame e della scelta di spostarsi verso sud per evitare il conflitto.

Anche riguardo alla storia di Ani Turchi ed armeni forniscono racconti differenti.

Gli storici turchi insistono nel dire che Ani racchiuda un grandissimo significato per la Turchia perché è stata una delle prime città dell´Anatolia ad essere conquistata dai Turchi Selgiuchidi, quando questi si spostarono dall´Asia centrale all´inizio dell´XI secolo. Il governo armeno, dicono, non durò più di 50 o 70 anni prima di essere rovesciato dai Selgiuchidi.

Secondo i racconti armeni, Ani fu governata per la maggior parte della sua storia da una successione di re armeni, e fu la loro capitale per almeno due secoli. Nel decimo secolo, Ani fu acclamata dagli armeni come "la città delle mille e una chiesa" e la cattedrale era il capolavoro indiscusso.

"Se così fosse, perché ora gli armeni starebbero tentando di distruggerla?" si chiede Karamaragli, indicando una crepa lunga 30 piedi nell´angolo a sud ovest della cattedrale, che dice essere stato provocato dai tremori conseguenti alle esplosioni alla cava.

Il settantenne archeologo dice di aver registrato ogni esplosione e ogni frattura e buco risultanti dalle esplosioni. La vicina Menucehr, la più antica moschea selgiuchide nella regione, ha sofferto alcuni dei peggiori danni.

I pellegrini hanno ripetutamente inviato lettere di protesta al governo armeno. Così ha fatto il patriarca armeno stanziato a Istanbul, Mesrob II. Nessuna esplosione è stata più udita da metà di luglio.