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19 Aprile 2001 ARCHEOLOGIA
Khaleej Times
Crani risalenti al 5200 a.C. con segni di incisioni chirurgiche
tempo di lettura previsto 3 min. circa

Gli archeologi dell´Università di Tubinga in Germania, in collaborazione con il Direttorato di Antichità, Informazione e Cultura del dipartimento Saharjah, hanno effettuato una stupefacente scoperta nel sito di Jebel Al Buhais dove erano stati condotti scavi nei precedenti sei anni.

Nel cimitero del sito, il più antico cimitero conosciuto nell´est dell´Arabia, è stato scoperto un teschio che mostra chiari segni di operazioni chirurgiche.

"E fatto ancora più significativo, ci si è accorti che questo cimitero veniva usato dai primi abitanti conosciuti della regione, ed è databile tra il 5200 ed il 4200 a.C." ha riferito il Dr. Hans-Peter Uerpmann, capo della spedizione.

La scoperta fatta dal Dottor Henrike Kiesewetter, il fisico antropologo del team, è stata seguita da altri ritrovamenti più recenti, quando sono state individuate nuove incisioni sugli scheletri.

"Ma questa è il primo concreto esempio di tecnica chirurgia che abbiamo trovato, con un´incisione sulla scatola cranica di un uomo di 50 anni, ed un largo taglio sul lato destro del suo cranio, per alleviare il dolore o rimuovere un tumore che per la sua crescita incontrollata provocava grave pressione interna." ha riferito il Dr. Kiesewetter. "Dopo l´operazione la pelle veniva richiusa sull´area, e abbiamo notato una sezione chiaramente demarcata dove il nuovo osso aveva cominciato a crescere sopra il taglio. Dalla quantità dell´osso ricresciuto si capisce che l´uomo aveva vissuto per almeno altri due anni dopo l´intervento. Ma non crediamo che avessero realmente asportato il tumore, perché questo avrebbe comportato un enorme stress ed una grave emorragia e l´uomo sarebbe certamente morto. Il tumore causava probabilmente mal di testa ed epilessia e appariva come una grande zona rigonfia sul lato destro della testa; i chirurgi devono avere creduto che aprendo il teschio si sarebbe potuta attenuare in qualche modo la pressione ed il dolore.

Questa procedura poteva essere di aiuto, e permettere di vivere in salute per un po´, ma forse il tumore aveva comunque ucciso l´uomo, alla fine."

Tali operazioni sono ancora comuni presso le tribù dell´Africa, e durano parecchie ore senza anestesia.

"Ma – aggiunge il dottor Kiesewetter - le tribù potrebbero avere conosciuto alcune erbe che agivano come anestetiche. Il metodo doveva consistere nell´uso di uno strumento dalla lama di selce appena affilata, che sarebbe stata molto tagliente, pulita e completamente libera dai germi. La pelle della scatola cranica sarebbe stata aperta e quindi le ossa sarebbero rapidamente venute in evidenza."

Aggiunge il dottor Uerpmann : "Siamo certi che questa fosse chirurgia, dato che il taglio era molto netto. Abbiamo trovato altri teschi con altro genere di lesioni, in cui i bordi del taglio erano frastagliati, con linee di frattura che si irradiavano da esse, causate da urti o colpi particolarmente violenti.

Il Dr. Uerppman ritiene che il sito dovesse essere molto importante per la tribù e che spesso vi venivano condotte persone morte altrove, per esservi seppellite. "Fino ad ora abbiamo scoperto i resti di 350 persone, ma potrebbero essercene molte di più, circa 700, si stima. Ed esiste anche un´altra area che non è stata ancora scavata, così che insieme si potrebbero raggiungere le 1000 unità, che è il numero normale dei membri di una tribù di questo genere".

Ma gli scavi sono solo un aspetto del lavoro "Stiamo cercando di datare gli scheletri trovati al sito e forse condurremo i test del DNA su alcune delle ossa. Queste genti probabilmente migravano da una cinta compresa tra la Palestina, la Siria, il Sud della Turchia e l´Iraq, dove sono state scoperte le prime abitazioni umane, e dove si sa che furono addomesticati i primi animali come pecore e capre." Sono le prime presenze umane stanziatesi in questa parte dell´Arabia e possono fornire informazioni preziose sul patrimonio genetico di base da cui le popolazioni di oggi ancora derivano.