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28 Novembre 2000 ARCHEOLOGIA
Alex Dominguez The Associated Press
Le stelle rivelano l´età
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Quanti anni hanno le piramidi? La risposta potrebbe trovarsi nelle stelle.

Le stime relative alla datazione delle piramidi, correntemente basate sulla successione dei regni dei faraoni, sono considerate assolutamente precise, e si ammette per esse un errore massimo di circa 100 anni.

Ma l´egittologa Kate Spence della Cambridge University, sostiene di essere riuscita a datare con assoluta precisione la Grande Piramide di Giza – una delle sette meraviglie del Mondo Antico – al 2478 aC, mediante l´analisi delle posizioni relative della Terra e di due stelle.

Questo significa che la Grande Piramide sarebbe stata costruita 4478 anni or sono, in altre parole sarebbe di 75 anni più vecchia di quanto comunemente stimato.

Calcoli stellari.

I calcoli di questa egittologa derivano dalla personale soluzione che lei stessa ha fornito ad un altro mistero. Come hanno potuto gli antichi egiziani allineare le piramidi affinché due dei loro lati fossero così perfettamente orientati in direzione nord-sud?

Kate Spence suggerisce che abbiano usato una coppia di stelle, appartenenti alle costellazioni dell´Orsa Maggiore e dell´Orsa Minore.

Ma poiché la Terra ruota sul suo asse, queste due stelle avrebbero dato differenti indicazioni per il "nord" attraverso i secoli. Così, calcolando quando questa coppia di stelle si sia trovata nel suo allineamento settentrionale, la Spence sostiene di aver determinato l´esatta età delle Piramidi.

Nel numero di giovedì della rivista Nature, la Spence riferisce che il "metodo delle due stelle" potrebbe spiegare le piccole differenze, in termini di gradi, nell´orientamento di piramidi costruite in tempi differenti.

L´attuale stella del Nord, la Stella Polare, si trovava nella posizione sbagliata a quei tempi, e non era d´aiuto ai costruttori delle piramidi nella ricerca del Nord vero. Spence ha invece impiegato la stella Mizar, che si trova in quella che è comunemente considerata la coda dell´Orsa Maggiore, e Kochab, la stella beta dell´Orsa Minore.

Quando le piramidi furono erette, queste stelle orbitavano ogni notte attorno ad un punto che si trovava al di sopra del Polo Nord celeste. Così, quando gli egiziani videro una di esse apparire direttamente sopra l´altra, potrebbero avere usato un filo a piombo per individuare il Nord, dice la Spence.

Puntare il Nord

Non è chiaro se gli egiziani si attennero effettivamente a questa procedura, ma "la tecnica che lei ha intuito, appare del tutto plausibile" e merita studi ulteriori, dice Edwin Krupp, direttore del Griffith Observatory di Los Angeles. La sua scoperta potrebbe fornire "diversi tasselli di un puzzle molto intrigante".

Gli antichi egizi allinearono le piramidi e i templi al Nord poiché credevano che i loro faraoni divenissero stelle nel cielo del Nord dopo la morte. Allineando le piramidi, nelle quali i faraoni erano sepolti, si credeva di dare al defunto accesso diretto al cielo del Nord.

Betsy Bryan, professoressa di Egittologia e presidentessa del dipartimento di studi sul Vicino Oriente alla John Hopkins University di Baltimora, afferma che il metodo della Spence sembra ragionevole, e se fosse provato corretto, rifinirebbe ulteriormente la cronologia dell´antico Egitto.

"Siamo ad un punto importante, perché ci sono stati argomenti e discussioni sul fatto che le piramidi e la Sfinge potessero essere state erette migliaia e migliaia di anni prima di allora" dice la Bryan. "Questo è invece una nuova prova del fatto che la nostra datazione delle piramidi alla metà del terzo millennio avanti Cristo è esatta".