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6 Giugno 2002 ARCHEOLOGIA
BBC News online
Gli esploratori scoprono una nuova "città perduta" Inca
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Chiamate Cota Coca, le rovine si trovano nel Perù sud-orientale, a circa 50 chilometri a sud ovest del famosissimo sito Inca di Machu Picchu, sulle Ande.

Lo scrittore ed esploratore inglese Hugh Thomson ha riferito che il sito, può ad ogni buon diritto essere considerato una città, ed in "rimarchevole stato di preservazione".

La Società del Royal Geographics Inglese ha riferito che Cota Coca è un´area edificata, grande più di due volte qualsiasi altra trovata fino ad ora, anche in riferimento alle rovine Inca la cui scoperta è stata annunciata pochi mesi fa.

Il sito include circa 30 edifici attorno ad una piazza centrale. Una struttura, che si crede sia stata un ampio sito per riunioni, misura più di 20 metri.

"E´ una scoperta importante, perché si tratta di un centro di buone dimensioni e ottima qualità del tardo periodo Inca" ha riferito John Hemming, un ben conosciuto esperto Inca e vice direttore della Royal Geographic Society.

Ma il sito recentemente scoperto è molto lontano, nascosto sul fondo di un pressoché inaccessibile canyon fluviale nel folto della giungla.

La spedizione è stata co-diretta dall´archeologo americano Gary Ziegler; questi, insieme a Thomson, contano di tornare nell´area l´anno prossimo per cercare nuove rovine che potrebbero essere ancora nascoste nelle vicinanze.

Cota Coca, a 1850 metri sul livello del mare, è situata su una piana presso il luogo in cui i fiumi Panama e Blanco si incontrano. Il fiume e la valle sono diventati inagibili, così la spedizione ha raggiunto la città dalla montagna superiore, scalando per cinque giorni, e attraversando la vicina via nel folto della giungla.

In tempi Inca, esisteva probabilmente una strada che collegava Cota Coca ad un altro delle grandi città Inca, Choquequirao.

Cota Coca è probabilmente un altro dei luoghi nei quali gli Inca si ritirarono dall´assalto spagnolo nel 1532, prima della loro completa scomparsa circa 40 anni dopo.

"Coca" si riferisce alla foglia della pianta di coca, che potrebbe essere cresciuta in loco, e che solo i nobili inca erano ammessi a masticare, come uno stimolante naturale.