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14 Marzo 2002 ARCHEOLOGIA
Reuters
Il più antico murale Maya trovato in Guatemala
tempo di lettura previsto 3 min. circa

Un archeologo americano ritiene di aver scoperto il più antico murale intatto dal periodo Maya Pre-Classico, una scena mitologica databile a circa il 100 d.C. che offre una nuova visione dell´antica, ed una volta prospera, civiltà.

La pittura murale, che sembra raffigurare il mito del Dio del Grano Maya, è stata trovata in Guatemala lo scorso anno all´interno di una piramide presso le rovine di San Bartolo, un sito cerimoniale Maya in un´area disabitata della foresta pluviale, nel Guatemala nord-orientale.

L´archeologo William Saturno, lettore presso l´Università del New Hampshire e ricercatore associato al Museo di Archeologia ed Etnologia Peabody, presso l´Università di Harvard, ha riferito che il murale, lungo 4 piedi (circa un metro e 22 centimetri) costituisce probabilmente solo il 10% di una più imponente raffigurazione, in una sala le cui dimensioni originali sono ancora da determinare.

Paragoni stilistici con l´arte Maya Pre-Classica confermano che il murale sarebbe una delle prime pitture murali conosciute dalla regione, secondo Saturno. Il periodo Pre-Classico è compreso tra il 2000 a.C. ed il 250 d.C.

"Questa pittura è uno dei ritrovamenti più importanti dell´archeologia Maya degli ultimi decenni" ha dichiarato ai giornalisti l´autore della scoperta, la cui ricerca è stata finanziata dal National Geographic."Apre una finestra sulla vita mitologica e di corte degli antichi Maya, nel corso del periodo classico" ha aggiunto.

I murali Maya, sono estremamente rari e l´unico esemplare paragonabile a questa scoperta è stato trovato nel 1946 a Bonampak nel Chiapas, Messico, ed è stato datato attorno al 790 d.C.

Saturno andava alla ricerca di due stele incise, o monumenti di pietra a San Bartolo, quando si è imbattuto nel murale, probabilmente dipinto usando setole di animali come pennelli, e pigmenti rossi, gialli e neri da rocce frantumate, come colori.

Gli era stato detto che ci sarebbe voluta circa mezza giornata per raggiungere il sito; in realtà Saturno ed il suo gruppo vi hanno messo tre giorni, e sono arrivati assetati, affamati ed esausti e solo per scoprire che i due monumenti di pietra in realtà non esistevano.

Mentre il gruppo era alla ricerca d´acqua, Saturno ha notato uno strano riflesso di luce provenire da una fessura, creata dai saccheggiatori nella piramide non ancora scavata. "Quindi ho visto il murale, e non ci potevo credere. D´improvviso non sentivo più né la fame, né la sete, ed ero felicissimo", ha riferito nel corso di un´intervista telefonica.

Nella parte visibile del murale, Saturno rivela di aver osservato una figura maschile, forse il Dio del Grano Maya, vestito di un lungo abito, e con un gioiello importante. Dietro di lui due figure femminili dal seno protuberante. Sembrerebbe proprio l´illustrazione di una narrazione ben documentata, nella quale il Dio del Grano segue la sua resurrezione e viene rivestito dalle vergini.

"Quello che più affascina nel murale, è che è così brillantemente dipinto ed incredibilmente ben preservato" ha aggiunto.

Lo stato di preservazione è stato attribuito ad una copertura di fango applicata ad esso dai Maya, prima che la sala – luogo sacro- fosse "cerimonialmente uccisa" mediante riempimento con pietrisco. Frammenti di ceramica rossa sono stati trovati tra i detriti e sarebbero databili al periodo Pre-Classico.