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9 Aprile 2002 ARCHEOLOGIA
La redazione di La Porta del Tempo
Il National Geographic ha trovato una città perduta Inca o uno scarico di minerali?
tempo di lettura previsto 2 min. circa

Un dibattito internazionale scuote il mondo archeologico in merito al presunto sito Inca, recentemente individuato tra cime nevose e selvagge giungle della regione di Vilcabamba, oltre Machu Picchu.

La questione investe l´augusta National Geographic Society di Washington, l´influente Istituto Nazionale Peruviano della Cultura, ed un gruppo di esploratori americani ed inglesi.

Il National Geographic sostiene che una delle sue spedizioni abbia scoperto una città perduta Inca, simile in significato ed importanza a Machu Picchu, la cittadella Inca a lungo perduta, scoperta nel 1911 dall´americano, Hiram Bingham, anch´egli sponsorizzato dalla National Geographic Society.

Ma l´Istituto per la Cultura, un dipartimento governativo peruviano che tutela tutti i monumenti antichi della regione, riferisce che l´annuncio del Geographic sarebbe una "grossa esagerazione".

Persino Peter frost, 56 anni, la guida turistica inglese che sostiene di aver guidato la spedizione del Geographic a Vilcabamba nel giugno dello scorso anno, ha ammesso che "sarebbe stato meglio abbassare un po´ i toni".

Eppure il National Geographic, e lo stesso Frost ad una conferenza stampa a Lima, verso la metà di marzo, hanno dichiarato, con rulli di tamburi: "Una città perduta Inca è stata scoperta in Perù!" E si sarebbe trattato, secondo il portavoce del Geographic: "di uno dei siti più importanti" scoperti da quando l´Impero Inca è tramontato, più di 400 anni or sono.

La nuova "città perduta ... l´ultimo rifugio degli Incas" ha avuto immediatamente grande risalto sui mezzi di informazione mondiali.

Ma il sito, Cerro Victoria, 22 miglia a sudovest di Machu Picchu, è, secondo altri, tutt´altro che una città perduta. Alcuni sostengono, infatti, che si tratti semplicemente dei resti danneggiati di un polveroso campo di scavo Inca, ancora usato in tempi più recenti, coloniali e repubblicani, con un piccolo ufficio amministrativo Inca ed una coppia di minori piattaforme cerimoniali. Era "un insediamento temporaneo costruito dai lavoratori al sito" come descritto nel rapporto di uno dei capi della spedizione, l´archeologo Gary Ziegler.

La spedizione del Geographic, conta adesso almeno quattro persone, oltre Ziegler, che raccontano l´arrivo a Vilcabamba nel giugno dello scorso anno, accompagnati da una troupe della NGS film, con attrezzature da safari e scorte portate sul dorso di muli e pony di montagna, con dozzine di assistenti – inservienti, cuochi e valletti, un numero di persone superiore agli abitanti della regione.

Un elicottero, coordinato dal telefono satellitare, ha portato a terra un radar a penetrazione del suolo (GPR). Ma quest´elaborato sforzo ha prodotto nient´altro che un´ordinaria sessione di archeologia andina, con l´individuazione dei resti di montagnole sepolcrali già saccheggiate.