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5 Maggio 2004 ARCHEOLOGIA
Discovery Channel
Il più antico letto della storia
tempo di lettura previsto 3 min. circa

Un campo del Paleolitico Superiore, una volta sommerso dalle acque del Mare di Galilea, ha rivelato le più antiche evidenze al mondo di letto, secondo gli archeologi Israeliani.

Conosciuto come Ohalo II, il sito fu abbandonato dai pescatori e cacciatori dell´Età della Pietra circa 23, 000 anni or sono, a seguito di un´inondazione.

"Acque calme e relativamente profonde coprivano il sito, ed iniziò l´immediato deposito di strati di fine argilla e melma. Insieme, l´acqua ed i sedimenti hanno sigillato il sito e protetto i resti per millenni" hanno dichiarato Dani Nadel e colleghi, scrivendo su Proceedings of the National Academy of Sciences.

Ohalo II è stato sommerso sotto due o tre metri d´acqua fino al 1989, quando un periodo asciutto nella Valle del Giordano ha causato un espressivo abbassarsi del livello dell´acqua, scoprendo il sito paleolitico eccezionalmente ben preservato.

Gli archeologi hanno fino ad ora scavato un quarto del campo, portando alla luce sei capanne a forma ovale e focolari all´aria aperta, il seppellimento di un maschio adulto, e frammenti di centinaia di specie di mammiferi, uccelli, frutta e ortaggi.

In una delle capanne, i ricercatori hanno trovato uno strato d´erba, coperto con un sottile e compatto strato d´argilla. L´erba si è dimostrata essere la Pulcinellia convoluta, una specie caratterizzata da mazzi folti di soffici steli delicati. Non sono state trovate radici in nessuna delle erbe, indicando ciò che il popolo di Ohalo II usasse strumenti affilati di selce per tagliare l´erba appena sopra la radice.

I ricercatori non credono che le erbe, disposte in modo ravvicinato e compatto, sul pavimento ed attorno ad un focolaio centrale, potessero provenire dal tetto soprastante.

"La tesi è supportata dalla mancanza di resti d´erba sul focolaio centrale. Se l´erba avesse formato parte del soffitto, avrebbe certo coperto anche l´area con le ceneri ed i resti del fuoco" ha dichiarato Nadel.

Invece, ipotesi più intrigante, gli abitanti potrebbero avere usato un materiale sconosciuto contenente una sostanza appiccicosa, compatta, simile ad argilla, per proteggere e tenere unite le erbe sistemate in modo ravvicinato, creando così un semplice letto a due strati, hanno dichiarato i ricercatori.

"Riteniamo che solo uno strato protettivo potrebbe spiegare perché il delicato materiale erboso si sia preservato nella sua quasi interezza e ancora nell´originaria posizione" ha dichiarato Nadel.

Forme di giacigli simili, sono piuttosto difficili da identificare, dal momento che erano fatte di materiale deperibile.

"E´ possibile che le coperture d´erba di Ohalo II, rappresentino il primo esemplare di una sorta di letto, seppure piuttosto embrionale.

Secondo Olga Soffer, professore di antropologia all´Università dell´Illinois, non è la prima volta che ci si trova in presenza di antichi letti.

Soffer ha dichiarato che nel 1969, Henry de Lumely sostenne di avere trovato letti databili a 13, 000 anni or sono, composti di alghe marine, alle grotte di Le Lazaret, in Francia.

Altre ipotesi simili sono state avanzate al sito francese di Abri Pataud, con accumuli di terra presso la parete posteriore di una grotta, che facevano pensare a luoghi per dormire.

"Il sito di Ohalo II vanta un´eccellente preservazione dei materiali erbosi per rafforzare la validità della scoperta, che appare quindi molto plausibile."