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14 Aprile 2003 ARCHEOLOGIA
BBC News online
Gli Stati Uniti provvederanno al patrimonio Iracheno
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Gli Stati Uniti si impegneranno nel recupero e restauro delle antichità senza prezzo saccheggiate dal museo nazionale iracheno nel corso dell´ingresso delle truppe alleate a Baghdad.

Il Segretario di Stato Colin Powell ha dichiarato che il Museo di Baghdad era "uno dei più grandi musei del mondo" e che gli Stati Uniti assumeranno un ruolo guida nella sua ricostruzione.

Le forze della coalizione sono state aspramente criticate per non avere protetto le istituzioni che ospitavano i tesori provenienti dalla "culla della civiltà", nel corso delle molte incursioni e dei saccheggi seguiti alla liberazione di Baghdad.

I maggior esperti al mondo sul patrimonio culturale iracheno hanno pianificato una serie di incontri di emergenza per fare il punto sui danni subiti dal patrimonio artistico nel corso dei conflitti armati ed immediatamente dopo la fine di essi.

Powell ha dichiarato che gli Stati Uniti renderanno il museo sicuro e opereranno con organizzazioni come l´UNESCO per restaurarlo.

Gli Stati Uniti vorrebbero "recuperare quello che è stato portato via ed anche partecipare al restauro di quello che è stato danneggiato" ha dichiarato.

"Gli Stati Uniti hanno consapevolezza dei proprio obblighi nei confronti della nazione irachena e procederanno nel rispetto delle antichità in generale, ma di questo museo in particolare" ha dichiarato, nel rispondere ad un appello dell´UNESCO per la protezione dei siti culturali prima che subiscano ulteriori danni.

La perdita e la distruzione già sofferta è stata descritta come "un disastro" dall´UNESCO.

Oltre al Museo Nazionale di Baghdad, anche il Museo di Mosul è stato oggetto di saccheggi, e la Biblioteca Islamica della capitale (che conservava migliaia di antichi manoscritti, inclusa una delle più antiche copie sopravvissute del Corano) data alle fiamme.

Gli esperti di archeologia, nel corso degli incontri programmati nel quartier generale dell´UNESCO a Parigi, prepareranno degli inventari di quello che si trovava ai siti culturali iracheni, e di quel che attualmente sopravvive.

L´assistente direttore generale per la cultura dell´UNESCO Mounir Bouchenaki ha voluto dare un messaggio di ottimismo, dicendo che alcuni dei pezzi più importanti del museo sono stati impacchettati e spostati prima dell´inizio della guerra.

"Il secondo appuntamento nella nostra agenda riguarda la preparazione di una strategia per l´intervento e la riabilitazione del patrimonio culturale iracheno" ha dichiarato.

Un altro incontro si terrà al riguardo presso il British Museum di Londra il 29 aprile.

L´UNESCO si è appellata ai governi affinché offrano sostegno finanziario al processo di recupero.

L´Italia è stata la prima nazione a donare fondi per la ricostruzione del patrimonio artistico, per un totale di 400, 000 dollari.

Il Museo Nazionale ospitava artefatti che si datano a 10, 000 anni, provenienti da alcune delle più antiche civiltà del mondo. Le collezioni risalenti ai periodi Sumeri, Babilonesi ed Assiri sono apprezzate in particolare. Le antichità includono un´arpa d´argento proveniente da Ur, più tavolette e ceramiche antichissime.

A dispetto delle rassicurazioni di Powell, sono diffusi i timori che molti degli oggetti siano persi per sempre.

Dopo la Guerra del Golfo del 1991, 4, 000 pezzi scomparvero nel corso dei saccheggi dei musei regionali.

Donny George, direttore di ricerca e scoperte per il dipartimento di stato delle antichità, ha dichiarato: "Era una collezione fondamentale, su cui era scritta la storia del genere umano

"Ed è andata, persa per sempre. Se i marines avessero iniziato prima, niente di questo sarebbe accaduto.

"E´ troppo tardi, è inutile. Inutile."