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15 Agosto 2002 ARCHEOLOGIA
Al-Ahram Weekly Online
Mummie in Cile
tempo di lettura previsto 4 min. circa

La domanda mi è stata posta da Samuel Fernandez Illanes, l´ambasciatore cileno in Egitto, che ho incontrato questa settimana insieme all´ambasciatore per i traffici commerciali Roberto Abu Eid (che originariamente proveniva dalla Palestina) e Samir Shoman, l´ambasciatore egiziano in Cile.

"No"- ho risposto - "non lo sapevo" e Illanes ha continuato a raccontarmi che il Cile è stato il primo paese sud americano ad aprire relazioni diplomatiche con l´Egitto nel corso del regno del Re Farouk.

"A quel tempo l´Egitto diede la mummia come regalo al Cile" ha riferito. "Nessuno sa niente al riguardo, ma questa notizia potrebbe essere usata per creare una meravigliosa pubblicità per Egitto e Cile."

L´idea mi ha trovato entusiasta, e ho pensato per l´occasione, di ideare una mostra intitolata: "Mummie, Magie e Segreti": il solo titolo avrebbe intrigato chiunque.

Le mummie eccitano l´interesse del pubblico, ma una mostra deve essere educativa oltre che divertente e deve comprendere di necessità un certo numero di mummie, certo non solo una.

Ho pensato quindi di illustrare lo sviluppo delle tombe egizie dal periodo predinastico, circa 4000 a.C., fino al Nuovo Regno nel 1550 a.C.; il modello della tomba predinastica mostrerà lo scheletro in posizione fetale con alcuni esempi di ceramiche coeve. Altri modelli potranno essere tratti da tombe di privati e di reali della Prima Dinastia, come quelle ritrovate a Saqqara e presso le tombe reali di Abydo.

Un´iniziativa simile ci offrirà l´opportunità di presentare le nuove scoperte effettuate ad Abydo da Gunter Dreyer, il direttore dell´Istituto Tedesco di Archeologia de Il Cairo. I suoi ritrovamenti mostrano che gli Egiziani avevano abilità nella scrittura qualcosa come 150 anni prima del periodo storico iniziato attorno al 3000 a.C.

Dreyer ha inoltre confermato con le sue ricerche, che Djoser, il proprietario della Piramide a gradoni a Saqqara, fu il primo Faraone della Terza dinastia. Egli si basa sulla scoperta del suo nome all´interno delle tombe di suo padre Khasekhemwy, l´ultimo Faraone della Seconda dinastia.

Dreyer è stato anche in grado di confermare che le tombe di Abydo sono tombe reali.

Ho suggerito che i modelli ed i piani alla mostra dovrebbero offrire dettagli relativi alla costruzione delle piramidi e mostrare come la linea si sia evoluta dallo stile della mastaba alla piramide a gradoni, e infine alla vera piramide.

Scene di vita quotidiana all´interno delle tombe dei privati potrebbero illustrare l´antica concezione egiziana della vita nell´Oltretomba.

La sezione principale di una simile mostra, riguarderà, naturalmente, la mummificazione, l´antica arte egiziana di preservare il corpo nella convinzione esso divenisse dimora immortale per il ba (l´anima) del defunto, e per permettergli di raggiungere i "Campi di Iaru", l´antico concetto egizio del Paradiso.

Infine, la mostra dedicherà adeguato spazio alla storia della mummia cilena e a come essa sia giunta sull´altra sponda dell´Atlantico.

Ho suggerito il nome di Mahmous Mabrouk come la persona meglio qualificata per progettare una simile esposizione, Se credessimo nella reincarnazione, potremmo a buon diritto ritenere che Mabrouk sia stato un artista nei tempi antichi.

Ho visto due esposizioni relative alle mummie negli Stati Uniti. La prima si trovava nel Museo Universitario quando ero studente all´Università di Pennsylvania. David O´Connor e David Silverman la concertarono in modo meraviglioso con mummie acquisite dal museo da una collezione privata.

L´esame ai raggi-X di due di queste mummie rivelò che il defunto aveva sofferto di bilharziosi. Questa malattia, comune nelle aree agricole della Valle del Nilo, potrebbe essere stata la ragione per cui l´età media dei coltivatori nei tempi antichi si aggirava attorno ai 35-40 anni. Per contrasto, analisi degli scheletri e delle mummie di individui nobili trovati a Giza, mostrano che la loro età media si aggirava attorno ai 50-60 anni. Il Dottor Moamena Kamel dell´Università del Cairo ha portato avanti uno studio sulle ossa degli operai che furono impegnati nella costruzione delle piramidi, e trovato che la maggior parte di essi soffriva di bilharziosi.

L´altra mostra fu concertata dal Museo di Belle Arti a Boston, e questa collezione in seguito si spostò in molte città differenti degli Stati Uniti. Ho preso parte all´apertura del Museo di Storia Naturale di Denver, Colorado. Barbara Staine, la curatrice a quel tempo, sottolinea di non aveva mai immaginato che le mummie egiziane potessero avere un´attrazione così magica.

Non ho mai dubitato che ciò accada. Sento che abbiamo molto da imparare riguardo all´antica cultura dell´Egitto dalle mummie, e ho detto all´ambasciatore cileno che mi impegnerò per organizzare la mostra nel suo paese con il regalo reale dall´Egitto come centro di attenzione.