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5 Agosto 2002 ARCHEOLOGIA
National Geographic News
Trovato in Egitto villaggio dei costruttori delle piramidi
tempo di lettura previsto 3 min. circa

Nuove evidenze scoperte a Giza si aggiungono alle nostre conoscenze circa i costruttori delle grandi piramidi, e circa come arrivarono a realizzare questi capolavori d´ingegneria senza tempo.

L´Università di Chicago ed il progetto di Mappatura della Piana di Giza, patrocinato dall´Università di Harvard, in parte sponsorizzati per questa stagione dal National Geographic, e guidati dall´archeologo Mark Lehenr, hanno effettuato alcune nuove scoperte nell´area che si trova a sud della Sfinge presso il cimitero degli operai.

L´area, spesso chiamata il "villaggio" degli operai, è il sito di una vasta comunità che visse qualcosa come 4500 anni or sono nel Plateau di Giza. Potrebbe avere ospitato qualcosa come 20.000 persone.

Ogni scoperta nell´area è il pezzo importante di un puzzle che non ha ancora una chiave. "Sul sito non esistono testi scritti, riferisce Lehner, "per cui dobbiamo interpretare di necessità ciò che si trova scritto sulla terra."

Tra le scoperte più interessanti della stagione vi sono piani inclinati di fango, ampi approssimativamente un metro, ritenuti essere basi per letti. (In antichità i letti erano spesso disegnati con i piedi leggermente più bassi della testa.)

I letti sono stati trovati all´interno di ampie "gallerie" o terrazze a colonne aperte per metà al cielo, che permettevano alla luce del sole di filtrare. Lehner ritiene che le gallerie possano essere servite come dormitori o baracche per i lavoratori temporanei, fornendo rifugio notturno a circa 2000 persone ciascuna. Originariamente scavate nel corso delle stagioni 1999 e 2000, le gallerie sembrerebbero essere parte di un vasto complesso che ospitava attività come lavorazione del rame e cucina.

Le camere si trovano sul retro della galleria-dormitorio e possono essere state usate per cucinare, arrostire, cuocere il pane, suggerendo che parte della produzione dei cibi per i lavoratori fosse effettuata direttamente al sito.

La presenza di una struttura di questo genere potrebbe aiutare a comprendere l´abbondanza di ceramiche, ceneri e rifiuti trovati nell´area, specialmente l´ingente ammontare di ossa di animali.

"Nel corso dello scavo, abbiamo trovato tante ossa di animali da sfamare parecchie migliaia di persone" ha riferito Lehner. "Questo spiegherebbe perché".

Le analisi sui resti umani hanno suggerito che i lavoratori avessero apparentemente accesso a trattamenti medici. Sono state trovate prove di fratture d´ossa rinsaldate, arti amputati e perfino di chirurgia cerebrale.

Le ricerche di quest´anno hanno altresì evidenziato una separata città di lavoratori, detta "la Città Orientale" completa di cortili, camere e case. "Sembrava un tipico insediamento" ha riferito Lehner. "Ma c´erano anche queste curiose, lunghe gallerie e non sapevamo cosa fossero".

Lehner ha ipotizzato che la Città Orientale ospitasse abili artigiani, manovali, intagliatori di pietra, minatori, controllori ed ufficiali. La scoperta dell´area cittadina rinforza la teoria che gli antichi egiziani utilizzassero sia operai abili permanenti, sia una forza lavoro temporanea per completare il progetto di costruzione.

Malgrado un lavoro temporaneo di questo genere non fosse volontario, Lehner suggerisce, non era neppure lavoro schiavile nel senso più tipico del termine.

Nel corso di quest´anno è anche stato trovato un gruppo di silos di mattoni di fango attorno ad una corte rettangolare, che probabilmente ospitavano grandi quantitativi di grano usato per la preparazione del pane