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15 Giugno 2004 ARCHEOLOGIA
University of Wisconsin-Madison
ANTICHE MAPPE E GRANO AIUTANO A TRACCIARE LE MIGRAZIONI DEI POPOLI
tempo di lettura previsto 4 min. circa

MADISON – Le mappe sono strumenti che ci mostrano dove stiamo andando, ma possono anche mostrarci da dove veniamo. Questo principio guida il lavoro di Roberto Rodriguez e Patrisia Gonzales, che studiano mappe antiche, tradizioni orali ed il movimento dei raccolti agricoli per imparare di più circa le origini dei popoli nativi delle Americhe.

Gonzales e Rodriguez hanno a lungo indagato questo argomento. Sono recentemente entrati a far parte dell´Istituto di Scienze Agricole e della Vita come studenti di dottorato nel dipartimento di comunicazioni di scienze della vita, e stanno verificando in che modo le storie dei popoli nativi americani del Wisconsin si inseriscono nella più ampia storia del continente.

Gli sforzi europei per l´integrazione dei popoli indigeni nelle Americhe hanno distrutto molta parte della conoscenza sulle origini, migrazioni e storia dei diversi popoli, ha spiegato Rodriguez. Ad ogni modo, alcune storie di migrazioni sono sopravvissute nella tradizione orale, inclusa una storia centrale – narrata in Messico e ritratta sulla bandiera messicana – di popoli nativi che si muovevano verso sud da un luogo chiamato Aztlan. La collocazione di questo luogo e del percorso di spostamento non sono chiari, ha dichiarato Rodriguez, poiché i popoli si spostarono attorno in tutte le direzioni per migliaia di anni.

Si cerca adesso di districare i differenti percorsi, e riportarli indietro alle loro origini.

"Non sto cercando una risposta individuale alla domanda " ha aggiunto. "Patrisia ed io vorremmo sapere da dove proveniamo noi come popolo".

Rodriguez e Gonzales hanno proposto la stessa domanda come autori, insegnanti, studiosi della comunità accademica dell´Università di Los Angeles, ed ora come studenti di dottorato della CALS. Una linea di ricerche ha condotto a studiare dozzine di mappe di quelli che sono ora il Centro America, il Messico e gli Stati Uniti, create dai cartografi attorno al mondo, e databili fino al 1500.

"Gli europei che raggiunsero queste regioni inesplorate in tempi storici, erano affascinati dalle terre e dai popoli recentemente scoperti" ha spiegato Rodriguez. I creatori di mappe spesso aggiungevano note e commenti ai loro disegni, inclusi, su alcune di esse, riferimenti alle terre d´origine di alcuni dei gruppi indigeni. Una notazione dalla mappa Alzate del 1768, di legge, "Gli Indiano Messicani si dice siano partiti dalle coste di questo lago, e quindi abbiano fondato il loro impero" in riferimento a quello che è ora il Grande Lago Salato dello Utah. Un´altra mostra un´antica città presso i fiumi Colorado e Green, sempre in Utah.

Rodriguez ha dichiarato che le mappe rappresentano una fonte precedentemente non sfruttata di informazioni. "Queste mappe sono contenute nei pubblici archivi" inclusa la Società Storica nello Stato del Wisconsin, ha dichiarato Rodriguez. "ma potremmo riuscire a trovare solo un´altra ricerca che se ne era servita, e che tratta l´argomento in modo molto differente da quanto noi abbiamo fatto. Quel che stiamo tentando di individuare non è il reame della leggenda o del mito, ma un fatto ed una narrazione storica."

Oltre alle mappe, Rodriguez e Gonzales hanno cercato le antiche cronache, le pittografie e le tradizioni orali. Stanno anche studiando la diffusione delle piante della famiglia del grano e le erbe – per tracciare la migrazione.

"Sono stato istruito a seguire il grano – che è quello che noi siamo, come popolo" spiega Rodriguez. "Guardando alla storia di questo continente, la civiltà aveva a che fare con il cibo, in questo caso, il grano."

Il Grano era stato coltivato inizialmente nel Messico meridionale almeno 5, 000 anni or sono, e fu trasportato dagli umani attraverso il continente, ha dichiarato.

Rodriguez e Gonzales hanno visitato alcuni dei siti indicati sulle mappe ed hanno trovato possibilità intriganti, ma nessuna evidenza ferma di un singolo punto di migrazione, malgrado molte delle mappe alludano alla regione del Lago Salato. "Quel che è chiaro" ha dichiarato Rodriguez "è che i popoli di questa regione, Utes, Paiutes, Shoshones, Hopis e Yaquis, nel sud del Messico e America Centrale, parlano un linguaggio comune e sono collegati. Ma molti altri popoli furono anche collegati per via del mais e del commercio."

Rodriguez e Gonzales hanno recentemente organizzato un simposio allo UCLA (http://www.sscnet.ucla.edu/chavez/Aztlanahuac/index.htm) ed esaminato le migrazioni e le origini dei popoli indigeni, e mostrato 40 delle antiche mappe che hanno studiato.

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