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14 Gennaio 2003 ARCHEOLOGIA
Houston Chronicle
Gli archeologi trovano il modo per esplorare un vascello di 200 anni or sono
tempo di lettura previsto 5 min. circa

Dopo una frustrante ricerca e mesi di preparazioni, un gruppo di archeologi oggi si accinge ad esplorare un naufragio molto al di fuori del suo normale raggio d´azione, nelle profondità del Golfo del Messico.

Gli scienziati saranno in grado di studiare il misterioso relitto e portare gli artefatti alla superficie per via di un sottomarino a comando a distanza, appartenente ad una Società di Houston, che può raggiungere il sito a circa mezzo miglio sotto la superficie.

Sarà l´esplorazione archeologica a maggiore profondità mai condotta nel Golfo.

Il naufragio, chiamato Mica per via del giacimento di petrolio presso il quale è stato trovato, è lungo circa 75 piedi e ha lo scavo rivestito da una lamina di bronzo, il che suggerisce un uso militare piuttosto che commerciale. Alcuni dei resti lignei trovati sul fondo del mare sembrano arsi.

La nave avrà forse incontrato una morte gloriosa? I ricercatori sperano che i resti possano rispondere alla domanda, identificare il vascello e forse persino gettare luce su un conflitto navale di quasi due secoli or sono.

Situato a circa 30 miglia a largo della foce del fiume Mississippi, sotto 2650 piedi d´acqua in un´area nota come Mississippi Canyon, il relitto si trova al di fuori della portata dei sommozzatori. E´ stato trovato dalla compagnia petrolifera Exxon, accidentalmente, nel corso dei lavori di posatura di una tubazione da otto pollici, all´inizio del 2001.

La compagnia petrolifera ha informato del ritrovamento il Dipartimento degli Interni per il Servizio di Gestione Mineraria e versato la somma di 250.000 dollari per sostenere una spedizione che è terminata prematuramente lo scorso anno.

Gli scienziati che collaboravano con la Marina degli Stati Uniti nella missione, hanno perso il controllo del veicolo comandato a distanza. Il cavo del ROV è rimasto impigliato nell´elica della nave che ha distrutto il veicolo.

Gli archeologi hanno riportato alla superficie piccoli pezzi di una placca di rame dal relitto ma sperano di raccogliere ulteriori sezioni come anche altri oggetti chiaramente visibili sul fondo del mare.

"Numerosi artefatti aspettano solo che noi li andiamo a recuperare" ha dichiarato l´oceanografo Brett Phaneuf (foto) dell´Istituto di Archeologia navale del Texas alla A&M University.

La placcatura di rame, in strisce di due piedi, è importante perché numerosi fogli interi contengono il marchio del produttore, e ciò permetterà agli scienziati di individuare l´origine della nave. Poiché la placca sembra essere stata fissata allo scafo a mano, i ricercatori confidano che il vascello sia stato costruito prima del 1815, quando i costruttori di navi iniziarono ad utilizzare placche di rame perforate a macchina.

L´età dell´imbarcazione, la data ed il profilo militare indicano che esso possa avere giocato un ruolo nella Battaglia di New Orleans, il capitolo finale della Guerra del 1812. Il combattimento tra i soldati degli Stati Uniti, condotto da Andrew Jackson, e le forze inglesi, ebbe luogo nel dicembre del 1814 e Gennaio 1815.

"Vi sono molte storie interessanti relative a quel periodo nel Golfo, presso New Orleans" ha dichiarato Phaneuf.

Si è diretto al relitto di Mica con il sostegno di una compagnia di Houston, la Deep Marine Technology, che ha offerto equipaggiamento e consulenze di esperti alla missione.

Questo è "senza dubbio" il più profondo relitto mai studiato in dettaglio nel Golfo del Messico, ha dichiarato Jack Irion, un archeologo marino che collabora con il Servizio di Gestione Mineraria ed è un´autorità nella spedizione nel Golfo.

I ricercatori sostengono che l´intero Golfo debba essere pieno di relitti simili.

Nelle acque texane, che si estendono per circa 10 miglia a largo della costa, lo stato ho registrato circa 1700 imbarcazioni affondate, ha dichiarato l´Archeologo del Servizio Marino di Stato Steven D.Hoyt.

Tra i più famosi vi sono il La Belle, che si data al 1686 e fu usato dall´esploratore francese La Salle, e tre navi da trasporto spagnole che affondarono nel 1554 presso le Isole di South Padre.

Nelle acque più profonde, uno dei relitti più rilevanti è stato trovato due anni or sono.

Mentre esploravano una rotta in profondità per posa di cavi sul fondo del Golfo, le compagnie BP e Shell hanno individuato i relitti del sottomarino della II Guerra Mondiale U-166, perduto per circa 60 anni. Giaceva sul fondo a circa 5000 piedi d´acqua a circa 45 miglia dalla foce del Fiume Mississippi.

Phaneuf ha dichiarato che il Golfo del Messico non ha mai ottenuto sufficiente rispetto da parte del mondo archeologico perché non è considerato una rotta commerciale come altre aree, ad esempio il Mediterraneo.

Ma, ha detto, che ciò non può sminuire la storia nelle acque del Golfo, che egli ritiene possano offrire informazioni anche circa gli Aztechi, i Maya ed altre antichissime civiltà.

Il database federale del Golfo include le precise locazioni di più di 200 relitti, con circa una dozzina di scoperte l´anno. Phaneuf vorrebbe poterne esplorare almeno sei all´anno.

Il finanziatore del Deep Marine Technology, Paul McKim, ha dichiarato che la sua compagnia cercherà di venire incontro alle esigenze della ricerca. In aggiunta al ROV, la compagnia sta tentando di commercializzare un sommergibile privo di cavi di collegamento, atto a contenere un passeggero, che sarebbe molto più manovrabile del ROV.

Una tale unità sarà usata questa settimana quando Phaneuf e McKim si muoveranno dal relitto di Mica ad un sito distante circa 60 km.

Un relitto ligneo e nascosto, della lunghezza di 110 piedi, giace in 1400 piedi d´acqua. Anche se ancora più profondo di ogni altro relitto attentamente esaminato prima, esso si trova ad un livello che consentirà al sommergibile ad un posto di scendere a dare un´occhiata ravvicinata.