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22 Ottobre 2002 ARCHEOLOGIA
Newsday.com
Una mano d´aiuto dalla storia
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La scatola scura è arrivata il 23 settembre e da allora giaceva sotto una pila di fogli presso la scrivania del professor Bob Brier dell´Università di Long Island.

L´oggetto all´interno, avrebbe aiutato nell´insegnamento riguardo la vita nell´antico Egitto.

Il suo viaggio era iniziato un paio di settimane prima, quando aveva ricevuto un e-mail da una donna in Nuovo Messico.

"Ho in mio possesso una piccola mano mummificata, nera, intatta con le dita e le unghie ed il resto" recitava la prima riga del messaggio di Merilyn Tope Doolen.

Brier, un esperto di mummie da lungo tempo, le ha chiesto di inviargliela immediatamente.

Dopo il suo arrivo, il primo istinto di Brier fu di credere si trattasse di un falso. Dopo tutto, erano esemplari molto comuni quelli venduti ai turisti che si recavano in Egitto, specie dopo la scoperta della Tomba di Tutankhamun nel 1922.

Ma i suoi dettagli potevano essere reali. Era accuratamente avvolta in lino, come era costume per preservare i corpi, avvolgendoli in bende dopo la morte. Era inoltre cosparsa di quel che sembrava essere resina per mantenersi integra.

Ieri, la classe di Brier, Insegnamenti sull´Antico Egitto, ha svolto un´analisi ai raggi-X della mano, ed è stata determinata la sua autenticità.

Brier ritiene che appartenesse ad una donna dell´alta società, di 20 o 30 anni, vissuta probabilmente 3000 anni or sono.

La famiglia non aveva mai esposto la mano in una vetrina o sul tavolo da caffè, ha dichiarato Doolen dalla sua casa a Los Alamos, Nuovo Messico. Suo padre, Merril Tope, la aveva acquistata in Egitto nel 1926.

Tope viaggiò lungamente in Egitto come studente del Ministero Metodista e tenne un accurato diario dei suoi viaggi, estratti dei quali sono stati inviati a Brier.

Nelle date del 28 febbraio 1926, scrisse riguardo all´acquisto di due mani mummificate da alcuni ragazzini per 5 e 6 sterline ciascuno. "Sono autentiche e saranno un souvenir degno dell´antico Egitto" egli scrisse.

Tope ha adesso 101 anni, vive nell´Illinois settentrionale e soffre di demenza senile.

Nessuno sa cosa sia accaduto all´altra mano che Tope acquistò, ma non apparteneva allo stesso corpo poiché si trattava di due mani destre.

Lo scorso mese la donna si è addentrata nella polverosa soffitta di casa di suo padre, nell´Illinois. Tra altri artefatti egizi, ha trovato la mano avvolta nel lino. Doolen ha deciso quindi che era tempo di dare una mano agli studenti, che avrebbero potuto decifrare la sua storia. Ricordava di avere visto un documentario in cui si raccontava delle ricerche di Brier.

"Ho sempre pensato a me stessa come all´umile custode di questo artefatto meraviglioso" dice Doolen, aggiungendo che vorrebbe che anche le generazioni future la studiassero.

Brier sostiene che molto può essere appreso dalla mano. "La ragione per cui studiamo le mummie, è per apprendere qualcosa sulla dieta del mondo antico, sulle condizioni di salute, e sulle occupazioni personali."

Ha determinato che la mano appartenne probabilmente ad una persona dell´alta società, poiché le ossa sono ben mineralizzate. "Era una persona che mangiava bene" ha dichiarato ai suoi studenti dopo l´esame a Raggi-X.

La misura, 7 pollici di lunghezza, suggerisce si trattasse di una donna.

TAG: Mummie