Gli oceanografi che scandagliavano l´Atlantico centrale nel corso di una minuziosa operazione di ricerca, si sono imbattuti in uno spettacolare giardino sottomarino fatto di sorgenti calde e guglie torreggianti, che è stato subito battezzato "La Città Perduta".
"Se si trovasse sulla terraferma", ha detto Jeff Karson, geologo della Duke University, "sarebbe un parco nazionale".
Gli scienziati, inclusi i ricercatori dell´Università di Washington, hanno individuato la formazione il 4 dicembre, a più di 3200 piedi al di sotto del gelido e tempestoso Atlantico, durante una spedizione durata alcuni mesi, finalizzata all´esplorazione di una montagna sommersa.
Guglie fantasma.
Gli scienziati hanno pubblicato i dati relativi ai ritrovamenti su un sito Web, ma hanno avuto ben pochi contatti con i loro colleghi sulla terraferma. Hanno per questo programmato di tornare a Wood Hole, Massachusset, il Sabato seguente, a bordo della nave di ricerca Atlantis.
Sono convinti che riuscire a comprendere appieno le caratteristiche peculiari della formazione ribattezzata "Città Perduta", potrebbe gettare nuova luce sul processo di formazione geologica della Terra, sull´origine delle più elementari forme di vita, così come sulle condizioni della luna di Marte, Europa, e su qualunque altro posto nel Sistema Solare.
Hanno anche espresso dei commenti circa le spettrali formazioni minerali bianche, alte fino a 180 piedi – le più alte guglie sottomarine mai viste. Complessivamente, esse ricoprono un´area più larga di un campo di calcio, lungo le pendici di una montagna sottomarina alta 14000 piedi, conosciuta come il massiccio dell´Atlantico a 30 gradi di latitudine nord.
Le formazioni si sono sviluppate nel corso dei millenni per il continuo accumulo di minerali disciolti dall´acqua calda, che producevano bolle attraverso fessure dette spacchi termali. Si presentano nei punti in cui le placche della crosta Terrestre collidono e si sbriciolano.
Luccicando contro le profondità nero-pece dell´oceano, alcuni dei pinnacoli ricordano le stalagmiti in una grotta, mentre altre sembrano castelli di sabbia gocciolanti sulla spiaggia. Le sporgenze, o bordature, della crosta, sembrano invece delicati cristalli protesi dalle guglie come funghi.
"In altezza rivaleggiano le sequoie" ha detto Debbie Kelley dell´Università di Washington, un´ esperta in materia di spacchi idrotermali. "Le sporgenze intrappolano pozzanghere d´acqua riflettenti. Esse creano perfette superfici di specchio, e sembrano cascate sottosopra."
La crosta ha 1 milione di anni.
Fino ad oggi, gli scienziati credevano di avere visto tutti i tipi di aperture che il fondo del mare avesse da offrire, nel corso delle precedenti spedizioni.
Ma la Città Perduta rivela grandi sorprese scientifiche, oltre ad un´apparenza stupefacente.
Essa si sviluppa su un pezzo di crosta terrestre che ha circa 1 milione di anni. La maggior parte delle aperture si sono create nei punti in cui la crosta è molto più giovane.
L´acqua dalle aperture è relativamente calda, circa 160 gradi. La struttura si compone di carbonati e di silice. La maggior parte dei depositi delle sorgenti calde sul fondo del mare è costituita di ferro e di minerali a base sulfurea.
Le rocce nell´area accidentata si sono formate nel mantello caldo della Terra e hanno spinto per parecchie miglia avanti sul fondo del mare lungo le faglie attive.
A differenza delle aperture nel Pacifico, quelle della parte centrale dell´Atlantico mostrano una vita relativamente poco complessa. Gli scienziati hanno visto dense, flottanti stuoie di microrganismi, ma ben poco altro.
I ricercatori hanno usato un equipaggiamento sottomarino robotizzato per prelevare campioni di microbi e di fluidi dalle spaccature, per l´analisi del DNA.
"Il motivo per cui non abbiamo trovato molluschi, mitili o gamberetti rimane un mistero per me", ha detto Kelley. "I microrganismi che vivono all´interno di questi campi possono essere molto differenti".
Le formazioni sono state inizialmente individuate dopo la mezzanotte in un´immagine video da un veicolo di ricerca Argo privo di equipaggio, che viene trainato dall´Atlantis, mediante un cavo lungo circa due miglia.
Un giorno più tardi, gli esploratori hanno potuto ispezionare l´area a bordo del minisub Alvin.
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